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Gazzetta: “Il Milan ha già blindato il suo prossimo allenatore: Rangnick sarà anche manager”

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“La strada è tracciata”. Così titola La Gazzetta dello Sport a proposito di Ralf Rangnick, l’allenatore-manager che il Milan ha prenotato per la stagione 2020/2021 al punto da esser stato la causa scatenante della rottura tra...
Fabrizio Romano

"La strada è tracciata". Così titola La Gazzetta dello Sport a proposito di Ralf Rangnick, l'allenatore-manager che il Milan ha prenotato per la stagione 2020/2021 al punto da esser stato la causa scatenante della rottura tra Boban, Maldini e il gruppo Elliott: Gazidis lo ha contattato e praticamente preso senza interpellare i due manager dell'area tecnica, cosa che porterà all'addio di entrambi.

I DETTAGLI - E La Gazzetta aggiunge di più a proposito di Rangnick in rossonero: "Ralf Rangnick ed Elliott hanno stretto un patto che prevede un progetto triennale (con opzione sul quarto anno). L’intesa è blindata e, in effetti, prevede addirittura una penale in caso di mancato deposito del contratto al 1 luglio. Tecnicismi che aiutano a capire quanto le parti siano avanti. La sostanza è che l’idea di affidare il nuovo Milan al mago delle «rivoluzioni» tedesche è nata a Londra, nel quartier generale del fondo gestito dalla famiglia Singer. Proprio Gordon, figlio di Paul e grande appassionato di calcio, nei mesi scorsi ha deciso di voltar pagina, uscendo dalle secche delle diatribe tra Ivan Gazidis e il duo Boban-Maldini".


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IL RUOLO - Come spiega il quotidiano, Rangnick sarà allenatore del Milan ma avrà anche potere tecnico e manageriale, da dirigente insomma, come fatto al Lipsia: "Avrà carta bianca e tutto lascia credere che avrà dei compagni di viaggio che conoscono bene la realtà italiana e la caccia è già iniziata. Cerca una figura di livello per il mercato, a prescindere dai suoi scout di fiducia. Oltre che i risultati ottenuti in Bundesliga hanno avuto un peso le ottime referenze arrivate dai quartieri alti della Red Bull, la proprietà della galassia calcistica che ruota attorno al Lipsia, oltre che al Salisburgo. Lì si è segnalato per la sua capacità di dar vita a progetti a lungo termini, nel rispetto delle esigenze aziendali. Un feeling che ha basi economiche in linea con la politica del contenimento dei costi".