MEDIOEVO - "C’era la sensazione che il tempo passasse. Tanti giocatori sono andati via, è difficile per l’Atalanta rimanere per tantissimo tempo ad alti livelli. Noi abbiamo fatto in sei anni 150 milioni di utili, gli altri 600 milioni di debiti. Non è facile, è un peso notevole. Di conseguenza, stare a questi livelli, senza anche una forza mediatica così forte. Qualcuno dice che quest'anno non si può pensare che sia stato un campionato da malafede perché è da Medioevo, ma nel Medioevo c'erano valori e io forse sono da Medioevo".
FUTURO - "Il mio futuro? È una riflessione normale, che si fa. Io lavoro per l'Atalanta e se si ripartirà, come spero, sarò con un rinnovato entusiasmo. Ma queste decisioni non le prendiamo noi allenatori. Speriamo di non perdere altre partite o mi cacciano anche. Conta sempre dopo, il passato, lo sai benissimo... Ho messo la maschera, oggi non ero così tranquillo".
CICLO - "Bisogna anche capire. Se l'Atalanta deve vincere, come ci è stato chiesto anche quest'anno. Ora è cambiata proprietà e succedono cose straordinarie. La cosa più probabile da vincere è la Coppa Italia. Difficile lo Scudetto, la Champions o l'Europa League. Noi abbiamo ottenuto i migliori successi, all'estero siamo conosciuti. Io farei la firma per continuare ad avere risultati così. Non c'è limite al meglio, non c'è limite al peggio".
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