COME ILICIC E GOMEZ - "Tenere Boga e Berardi come Ilicic e Gomez? Non so. Io so solo che questo Sassuolo è forte e non sa neanche lui quanto... lo dicono le partite, i margini di crescita. È una squadra giovane, di prospettiva, seria".
LOCATELLI - "Locatelli ha deciso di diventare grande, noi lo abbiamo solo accompagnato. Mi sono anche scontrato con lui quando ho dovuto, più di una volta mi scontro con Loca. Il gruppo storico l’ha indirizzato. Ora è completo. Guida la squadra con la parola e con l’esempio".
BOGA BOOM - "Nell’uno contro uno ha pochi rivali al mondo. Anzi, nell’uno contro tre... non conosceva l’esistenza della porta, faceva fatica a connettersi con i compagni, a farsi servire sulla corsa e a giocare senza palla. Lo abbiamo martellato. È gratificante vedere come è migliorato. Ha già segnato 8 gol, arriverà a farne stabilmente 15 a campionato".
BERARDI - "Quando c’era, ha sempre fatto benissimo: gol, assist, prestazioni. Ne vorrei tanti di Berardi. In allenamento è un esempio. Solo Timo Werner alla sua età, 25 anni, ha segnato di più. È sottovalutato, come tante cose del Sassuolo".
TOP CLUB - "Berardi è un ambizioso che vive di calcio, intelligente e sensibile. Ha rifiutato delle occasioni per non cambiar vita, magari lo farà quest’estate o più avanti. Quando sarà in un club superiore, avrà la giusta valutazione. Berardi, Boga e Locatelli me li vedo in grandi squadre. Io me li porterei dietro".
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CAPUTO - "Per me può essere lo Schillaci di Mancini. Pochi in Italia sono così forti in area e a porsi in maniera corretta verso la porta. È un professore ad attaccare lo spazio e a smarcarsi. Ciccio è arrivato in A tardi, si sta gustando tutto con la maturità di uomo esperto: è la sua forza".
CONTRATTO - "A me del contratto è sempre interessato poco. Però se non hai un contratto quando si devono fare programmi, è chiaro che possono aprirsi altri scenari. Ma io lavoro come se avessi 10 anni di contratto".
TIKI TAKA - Dicono: De Zerbi se la tira con la costruzione dal basso, neanche fosse al Barça. "Chi pensa che sia una moda, non ha conoscenze e rispetto. Io lo faccio perché la palla arrivi rasoterra, tra i piedi dei giocatori di talento quando sono orientati nel modo migliore. Se uno è un fenomeno, ma riceve la palla tra i denti, farà fatica a rendersi pericoloso. Per portargli la palla nel modo giusto i compagni devono superare la soglia del coraggio e salire palleggiando. Ma se non siamo in superiorità numerica dietro, non costruiamo. Nessuna moda. Facciamo la cosa più utile".
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