SQUADRA - "Io credo che quest'anno sia stato in crescendo. Dopo un inizio difficile, la squadra ha iniziato ad aver la propria identità. Arrivare a raggiungere la qualificazione aritmetica in Champions a quattro giornate dalla fine dimostra che la squadra è cresciuta. A gennaio eravamo sette punti sotto, il percorso di crescita credo sia stato evidente e importante. Abbiamo ritrovato attributi che questa squadra deve avere e che saranno il cardine delle prossime stagioni. La partita di domani penso sia l'ultima della stagione, ma in realtà credo sia propedeutica alla prossima: finire vincendo la partita di domani sarebbe un'iniezione di fiducia. Non sempre ci si riesce, ma la Juve ha il DNA di provare a vincere ogni trofeo a cui partecipa. A parte che la Coppa Italia ti permette di fare la Supercoppa, ti darebbe più slancio e tornare a vincere lo scudetto che onestamente penso sia l'obiettivo da avere".
FRECCIATA ALL'INTER - "Sarebbe 20+1, visto che c'è rivalità accendiamola... Io mi sento un fratello maggiore, spero di avergli lasciato sempre qualcosa nel quotidiano a tutti, sia qui che in Nazionale. La Juve ha certi valori che non ho creato io e che ho solo imparato e portato avanti, quando si arriva alla Juve si capiscono e il mister che ha vissuto il Milan può raccontare la diversità. La Juventus ha bisogno dell'identità che ho imparato da Buffon, Del Piero, Birindelli, Pessotto. C'è sempre un filo conduttore nella storia della Juve".
DISCORSO - "Fare come Ibra? Non sono un tipo da discorsi, più una persona che con l'esempio o con una pacca sulle spalle riesce a trasferire i sentimenti che provo. Bisogna giocare a calcio, farlo insieme ed evitare nervosismi inutili".
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