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Buffon: “Perché non mi ritiro! Vi rivelo: ho simpatizzato per l’Inter quando…”

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Gigi Buffon si racconta. Il portiere bianconero è stato ospite in una videochat su Juve Tv, dove ha parlato del passato, del presente e del futuro. Dai retroscena sul futuro alla volontà di non smettere e di giocare ancora. ISOLAMENTO –...
Edoardo Cannavale

Gigi Buffon si racconta. Il portiere bianconero è stato ospite in una videochat su Juve Tv, dove ha parlato del passato, del presente e del futuro. Dai retroscena sul futuro alla volontà di non smettere e di giocare ancora.

ISOLAMENTO - “Nei momenti difficili io prospero, do il meglio di me stesso. Il mio grado di incoscienza, che per certi versi è un aspetto positivo, mi fa dire che in questo momento non sto male. L’essere umano si abitua facilmente alle cose nuove, dopo i primi due/tre giorni in cui dovevo prendere le misure con la moglie, i figlioli e tutto sto trovando i miei spazi e devo dire che sto bene”.


RITORNO - “Tornare qui è stato naturale. Ho fatto un anno bellissimo a Parigi, mi ci voleva per disintossicarmi. Ma i contatti col mondo Juve, dal presidente a Paratici e i compagni di squadra, ci sono sempre stati. Ho fatto una stagione all’estero, senza però recidere mai questo cordone ombelicale”.

INTER - "Volete una rivelazione? Non l’ho mai fatta per non fare il «leccaculo». Da bimbo, dai 4 ai 7 anni, sono stato juventino alla follia, andavo dai miei zii in inverno e loro erano super juventini. Ero innamorato di Trapattoni, mi piaceva come personaggio, i suoi fischi e tutto. Quando poi è andato all’Inter, ho simpatizzato anche per l’Inter. Poi quando è andato via il Trap ho iniziato a seguire il calcio di provincia: Pescara, Como, Avellino, Campobasso, fino ad arrivare a simpatizzare per il Genoa. Sono importanti le figure nelle quali ti imbatti da bimbo, che ti colpiscono, e il Trap mi ha folgorato. Il mio excursus da tifoso, è qualcosa che non avevo mai detto. Ho cominciato a 4/5 anni da tifoso sfegatato Juve e poi ho fatto tutto quel giro”.

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QUIZ - “Se preferirei le manone di Szczesny o i riflessi di Pinsoglio? Dipende da cosa voglio fare di lavoro, per fare il portiere meglio le manone di Tek, aiuterebbero tanto. Il sinistro di Chiellini o il destro di Bonucci? Vorrei tante cose del Chiello, ma il destro di Bonucci. Trasformarmi in Superman o Batman? Ho fatto una vita da Superman e non mi sono trovato male, rimango per Superman”.

MUSICA - “Sono del ’78, ormai ho 42 anni. Io sono affezionato a Mina, Celentano, Battisti, Patty Pravo, Vasco Rossi, Zucchero, Ligabue, Antonacci, Ramazzotti. La canzone a cui sono legato è «Pensiero Stupendo»”.

RITIRO - “Se ho mai pensato di fare un altro sport? Assolutamente no. Il mio amore per il calcio soffocava tutte le altre attività sportive, quello è stato preponderante da subito. L’altro giorno facevo una riflessione semplice, una persona mi chiedeva se continuerò a giocare e ho risposto che non lo so. Due anni fa avevo praticamente smesso di giocare, ora non smetto perché prima di tutto sto bene, poi per rispetto dei sogni che avevo da bambino, quei sogni li devo rispettare. Se da bambino avessi saputo che sarei diventata un portiere non della Juve o della Nazionale, ma anche solo di Serie C, avrei pianto di gioia. Io devo rispettare quei sogni e quel bambino, questo pensiero ce l’ho chiarissimo”.

#IOSTOACASA - “Rispetto ad altri io sono facilitato, per la mia condizione economica, oltre per il fatto di avere una casa con un giardino. Chi vive in città in un appartamento vede tutto questo più complicato, ma lo scopo e il rispetto che bisogna avere per gli altri è così grande che bisogna seguire tutte le direttive. Dalle situazioni più complicate vengono fuori delle letture molto belle, penso che questo ci stia unendo di più come popolo. L’altro giorno ho aperto la finestra e finalmente ho respirato dell’aria pulita anche a Torino, non sento più rumore. Non siamo più abituati ad avere tanto tempo, se uno riesce a suddividersi bene spazi e tempi della giornata, esce cresciuto da questa situazione”.

ADRENALINA - “L’adrenalina è quell’energia che ti fa fare delle cose a cui non pensi e che non dovresti fare. Questo mi viene in mente in situazioni come il gol di Dybala in Juve-Inter, che fa sì che tu vada ad abbracciare tutti, esponendoti anche a dei rischi purtroppo. Ma non ci pensi, perché non c’è niente di più bello di vivere certe emozioni, anche a costo di pagarne poi le conseguenze”.

CONSIGLI - “Consiglio «Le ali della libertà» come film, è il mio preferito e l’ho rivisto in questi giorni. Come libro «Intervista al potere», come serie, non sono molto appassionato ma seguo Peppa Pig con mio figlio, ogni tanto faccio il verso del maiale per la casa”.

CUCINA - “Diciamo che mi diletto e me la cavo. Quando c’è l’esigenza Gigione si mette ai fornelli e comincia a spadellare come sa solo lui. La mia ricetta? Penne al sugo e tonno, quello è il mio piatto forte da Parma ’95, è da 25 che lo sto perfezionando. La cucina si appoggia sulla fantasia, come tutte le cose della vita”.