SENZA HJULMAND - “Non ho mai voluto dare alla squadra la sensazione di essere preoccupato”.
DATI - “Super difesa? Le do dei dati. Siamo l’unica squadra nei top 5 campionati europei che non ha mai subito più di due gol. Aggiungo: siamo la squadra che in base al possesso concesso subisce meno tiri nello specchio della porta. Teniamo una difesa alta, aggressiva che con concede mai giocate facili e fa entrare poco gli avversari in area. Il recupero è sempre alto, proprio da un recupero alto abbiamo portato Colombo al calcio d’angolo che a Monza ci ha dato la salvezza. Sono contento della nostra difesa”.
BASCHIROTTO - "Non posso aggiungere altro, se non che sono molto felice. Con lo staff lo abbiamo fatto giocare da centrale in emergenza con l’Inter, è esploso. Lo merita”.
UMTITI - “Credo di aver cercato subito nell’abbraccio tutti quelli che hanno giocato meno. Ma a Umtiti abbiamo dato la possibilità di tornare a vivere e a giocare e lui ci ha dato, prima di tutto umiltà, poi una gran mano. Ho creato un buon dialogo con lui”.
ALTRI NUMERI - “Dove nasce la salvezza? Nell’aspetto prestativo. Negli ultimi dieci anni, tra le ultime dieci squadre della classifica, quindi parliamo di 100 club, il Lecce è secondo per minori reti subite. E sono orgoglioso di un qualche altro dato: prima del via del campionato la nostra squadra aveva 450 minuti di A. Quelle che stanno sotto di noi andavano dai 1923 della Samp ai 753 della Cremonese. Il Lecce è la squadra più giovane della A, la quinta su 98 nei top 5 campionati europei”.
RINNOVO - “Col Lecce ho fatto finora contratti di un anno. Ora penso al Bologna, ma col rapporto che abbiamo col presidente Sticchi Damiani e con Corvino non la devo considerare una priorità. Dopo il Bologna parleremo”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA