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Stop Dybala, la prima diagnosi! Mourinho: “Alla fine era uno in meno: il problema. Smalling…”

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La Roma è in apprensione per Paulo Dybala, che già non era al meglio e ha subito un duro intervento da parte di Palomino. Ne ha parlato José Mourinho dopo la partita contro l’Atalanta, persa per 3-1. DYBALA – “Prima di tutto sta...
Guglielmo Cannavale

La Roma è in apprensione per Paulo Dybala, che già non era al meglio e ha subito un duro intervento da parte di Palomino. Ne ha parlato José Mourinho dopo la partita contro l’Atalanta, persa per 3-1.

DYBALA - "Prima di tutto sta ancora male sull'adduttore, non ha avuto tempo per recuperare. È stato sempre nei limiti per cercare di aiutare qualcosina, anche molto col Feyenoord. Oggi dentro ai suoi limiti stava cercando di aiutare. Dopo la situazione con Palomino diventa un giocatore in meno. È rimasto in campo per dare l’idea di essere in 10. È un problema traumatico, ma per Abisso non è successo niente. Ma non abbiamo perso né per il sole, né per l'arbitro. Ora comunque è in doppia difficoltà. Una cosa è il dottore che morde il freno per l’adduttore. Un’altra cosa è la conseguenza di quanto successo con Palomino. Vediamo se può continuare ad aiutare, vediamo”. La prima diagnosi per Dybala parla di un trauma distorsivo/contusivo alla caviglia sinistra.


PARTITA - “Roma meno brillante? Non sono d’accordo. Penso che con le nostre limitazioni, abbiamo fatto un’ottima partita. Se non è possibile togliere gli episodi alla partita… Gli episodi possono decidere un risultato, sono stati veramente episodi. Nel primo tempo abbiamo controllato la partita, senza creare tanto, ma abbiamo controllato il match. Il primo gol è un episodio, c’è un giocatore che perde palla, poi Tammy dovrebbe prendere un fallo ma non lo prende, c’è un cross, abbiamo guardato la palla e non gli avversari e Pasalic ha fatto gol. Non ho visto tutta questa differenza, il secondo tempo è nostro. Dopo il 2-1 secondo me c’era tanta partita da giocare, poi c’è stato un nuovo episodio che decide la partita. Sono contento dei miei giocatori. Se sabato devo giocare io gioco io non c’è problema, è una squadra unita la Roma. Nelle difficoltà siamo sempre insieme, penso che anche i tifosi, tra cui Totti che è uno dei più rappresentativi, siano orgogliosi di noi. La squadra è sempre squadra, abbiamo finito in 9, ma abbiamo anche preso un palo. È molto difficile essere critico, è una squadra che gioca con i limiti ma il risultato di oggi non dico sia ingiusto perché gli episodi fanno parte delle partite, se sbagli paghi di solito. Come atteggiamento di gente che gioca poco o di gente che è entrata dalla panchina, sono super soddisfatto”.

INFORTUNI - “Prendere i pali significa creare occasioni da gol, poi abbiamo 30 pali ma vuol dire che creiamo. Dopo siamo sfortunati o poco efficaci, scegliete voi. Gli infortuni fanno parte delle partite, abbiamo cercato di proteggere la gente che scientificamente per il lavoro che facciamo noi aveva più stanchezza. Abbiamo cercato di proteggere Paulo, Nemanja che erano evidentemente stanchi. Bove, Solbakken hanno giocato molto bene, poi quando eravamo completamente nel match, abbiamo preso il terzo gol ma lo abbiamo preso tutti, non Rui, l’ho preso anche io”.

PREOCCUPATO - “Ogni allenatore, anche nelle squadre con più soluzioni, quando hai assenze sono problemi. Per alcune squadre è meno problematico, per noi è un grandissimo problema, Smalling è Smalling, poi Diego si stava adattando bene e ora è fuori anche lui. Per noi sarà durissima, magari una sconfitta contro il Feyenoord sarebbe stata una buona soluzione per ruotare fino alla fine (ride, ndr). Triste per il risultato”.

TOTTI - “Possiamo andare avanti in Europa? Dammi del tu, sei un capitano. Non possiamo fare miracoli, però il miracolo è questa empatia tra tifosi e squadra. La gente capisce i principi di questa squadra, giochiamo bene o male, abbiamo infortuni o no, siamo sempre insieme fino alla fine. Per sabato potevi darci una mano, però mi sarebbe servito più Aldair di te (ride, ndr)”.

SMALLING - "Non mi preoccupa il calo di tensione. Non c'è niente da fare, l'unica cosa che si può fare è lavorare, quando si può farlo. Non abbiamo lavorato da giovedì a oggi, mi preoccupa quando i giocatori fondamentali non possono giocare. Smalling ad esempio lo è. Senza Smalling vedi quali sono i nostri risultati, vedi l'importanza di questo giocatore per noi. Per tanti non è un problema gigante, per noi lo è. Questi siamo noi, quelli che quando perde l'allenatore è fiero della squadra. Abbiamo perso per degli episodi che fanno parte della storia della partita, oggi abbiamo fatto qualche cambio obbligatorio. Anche con 9 giocatori abbiamo colpito il palo e per poco non riapre la partita, sono super contento, tutti noi stiamo facendo un lavoro sui nostri limiti, l'unica cosa che mi rende triste è il risultato. Quando torna Smalling? Se non facciamo un comunicato ufficiale posso dire che non gioca col Milan". Nella Roma in difesa si è fermato anche Llorente, ha avuto un problema al flessore sinistro.

DIFESA A QUATTRO - "Si lavora, la squadra che gioca praticamente sempre a cinque è dura cambiare, lo abbiamo fatto contro la Sampdoria, ma non c'è tanto tempo per lavorare. È dura per noi, siamo arrivati a questa situazione dove potevamo stare fuori dall'Europa, sarebbero state sette partite senza nessun tipo di pressione. Potevamo stare soltanto in una delle due, la scelta è ovvia. Non riesco a fare delle scelte. Non sono cresciuto così come allenatore, sono cresciuto giocando con rose da 20-22 giocatori top dove un giorno giocava Benzema, l'altro Higuain. Dobbiamo pensare partita dopo partita, col rischio che non facciamo Champions o campionato, ma c'è anche il rischio di vincere l'Europa".