RAPPORTO CON MIHA - "In estate avevamo ricevuto anche delle proposte davvero molto importanti, in particolare da un club di Premier. Quale? Non lo dico, voglio rispettare tutti. La trattativa era andata avanti, ma poi lo stesso Marko mi aveva fermato: Mihajlovic non stava di nuovo bene, e lui non se la sentiva di lasciare la squadra e il suo allenatore. Avevano un grande rapporto".
THIAGO MOTTA - "Thiago è stato un grandissimo giocatore e come allenatore ha dimostrato di essere molto competente. Quando è arrivato ha cambiato tanto e ha avuto ragione. Marko ha anche ricominciato a segnare, ma poi si è infortunato e lì sono ritornate le voci: non c’è stato proprio nulla tra lui e l’allenatore, così come non c’è stato nulla con i compagni. Tanto è vero che le ultime quattro partite del campionato le ha giocate da titolare, segnando due gol. È sintomo di problemi con l’allenatore o con il gruppo? Direi proprio di no. E lo stesso si era detto per la Nazionale: ha giocato queste ultime due partite contro Belgio e Svezia, che erano molto importanti, e si è detto che non fosse a posto, che nascondesse qualcosa ancora per il suo infortunio. Un giocatore, quando sta fermo tanto, ha bisogno di tempo per riprendersi davvero: lui si è allenato, ma prima di tornare in campo ha dovuto aspettare. Se ci fossero stati problemi, sarebbe stato convocato? Avrebbe giocato?".
FUTURO - "A Bologna mio fratello sta benissimo. Non ha bisogno di andare via. Leggo che il suo entourage lo avrebbe proposto, ma l’unico a rappresentare lui sono io, e lui non è un giovane giocatore sconosciuto. Chi lo vuole, sa benissimo le sue caratteristiche: se ci fosse qualcosa di concreto, ne parleremmo con il club, per capire se sia il caso di salutarci o meno. Ma adesso sta solo pensando a ricominciare il ritiro nel migliore dei modi, per fare bene con questa maglia".
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