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? Acerbi a SOS Fanta: “Scordavo la formazione! Tirerei i rigori. Salta il campionato? Prima la salute”

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Più di un difensore, più di un idolo. Chi lo ha preso al fantacalcio vive una sorta di devozione verso di lui: Francesco Acerbi è uno stile di vita. Perché è concentrazione, serietà, voglia di non mollare mai, talento, lavoro duro. Senza...
Fabrizio Romano

Più di un difensore, più di unidolo. Chi lo ha preso al fantacalcio vive una sorta di devozione verso di lui: Francesco Acerbi è uno stile di vita. Perché è concentrazione, serietà, voglia di non mollare mai, talento, lavoro duro. Senza mai mollare, con una forza mentale impressionante. Con noi di SOS Fanta si è raccontato quest'oggi in diretta Instagram tra passato, presente, futuro e fantacalcio naturalmente. In basso trovate il video completo dell'intervista ad Acerbi: il difensore della Lazio e della Nazionale è stato davvero un ospite graditissimo, tra i tanti che si sono concessi a SOS Fanta da Vlahovic a Criscito passando per Milenkovic, Lirola e Mancosu.

Francesco, hai mai giocato al fantacalcio nella tua vita?

"Molti anni fa sì, da ragazzino. Ma non avevo la testa per concentrarmi: mi scordavo la formazione, chi schierare, chi gioca, chi non gioca, i ballottaggi, il secondo panchinaro... non ci stavo dietro. Perdevo in partenza, molto prima di iniziare a giocare da professionista".


Per i fantallenatore sei un idoloassoluto.

"Mi fa piacere, davvero. Perché la mia priorità è sempre fare bene per me stesso e per la Lazio, ma sono contento perché tante persone ci mettono passione nel comprarti al fantacalcio. Investono su di te e poterli ripagare è un piacere".

I tuoi amici di chiedono: ti compro al fanta?

"Mi prendono tutti i miei amici! Io non gli dico niente, se va male al fantacalcio gli offro una birra a fine stagione".

Guardi mai i tuoi voti, dopo le partite?

"Non seguo proprio quel filone delle pagelle. So perfettamente come ho giocato dopo ogni partita, sia che io faccia bene o che io faccia male. Non sono vincolato al voto dei giornalisti".

Quanto conta la testa e l'impatto mentale per te?

"Io vado da uno psicanalista per migliorarmi come uomo. Se tu migliori come uomo, migliori anche quello che fai. Se trovi persone che possono aiutarti a migliorare ogni giorno, allora cresci anche nel tuo lavoro. La prima cosa da fare però è provare a migliorare se stessi".

Hai fatto record di presenze impressionanti, al fantacalcio lo sappiamo bene.

"Voglio sempre, sempre giocare. Poi in alcune partite sono anche molto stanco... ma uso la testa e mi gestisco in campo, anche quando non sono al 100%. Ma ci tengo ad essere possibile più possibile".

Quanto è importante quel record per te?

"Praticamente niente. Mi fa piacere ma finisce lì, per me conta solo giocare la domenica".

Qual è stato l'attaccante più difficile da marcare per te?

"Dzeko e Higuain. Sono giocatori che hanno tutto: tecnica, velocità, destro e sinistro, vengono incontro. Hanno qualità uniche e lì devi stare molto più attento".

Immobile sta facendo una stagione impressionante: te la aspettavi?

"Lo scorso anno ha fatto 18 gol eppure ha preso tanti pali, traverse... per quello è stata considerata un'annata strana. Quest'anno invece Ciro ha trovato la serenità di giocare senza ansie: ha capito la forza sua e di questo gruppo".

Vi sentite con Ciro, vero?

"Il rapporto è buonissimo, lo sento spesso. Bisogna stargli dietro perché ci serviranno ancora i suoi gol (ride, ndr)".

Vuoi fare l'allenatore nei prossimi anni, quando smetterai?

"Vorrei fare l'allenatore, confermo. L'idea al momento è quella. Mi piace il modo in cui Simone Inzaghi gestisce il gruppo: lo guardo, lo osservo ogni giorno, studio tutto e poi elaboro".

Guardi le partite quando sei a casa?

"Mai. A casa stacco completamente, dopo gli allenamenti guardo i documentari e vado a letto presto".

C'è qualche giocatore che in campo ti ha colpito?

"Boga è un giocatore veramente forte. Ha dribbling, tiro, tutto".

In tanti parlano bene di Kulusevski.

"Dejan ha forza, progressione, mi piace molto. Lo ha già preso la Juventus ma lì è un bivio: puoi fare benissimo come giocare poco, passare dal Parma alla Juve sarà un bel salto per lui".

Tonali è uno di quelli con cui ti sei allenato in Nazionale.

"Per me Sandro è un ottimo giocatore: ha una forza devastante, non sembra da fuori ma in campo lo senti. Lui è il giocatore del futuro, Tonali è veramente bravo".

Domanda da fantallenatori: tireresti i rigori?

"Certo. Che problema c'è? La paura di sbagliare non mi appartiene. Quasi è meglio sbagliare piuttosto che non calciare il rigore. Non avere rimpianti, mai: ha sbagliato Baggio, non posso sbagliare io? Non c'è problema".

Che rapporto hai con il gol? Ogni tanto dai qualche soddisfazione...

"Una volta ci andavo più cattivo, adesso meno. Mi piace però andare a colpire di testa, a creare pericolo in area... è una sensazione che a me piace".

Quello col Torino è stato pazzesco, sassata da 30 metri: ci riproverai?

"Quando stavo per calciare ho sentito più insulti lì che da mia madre in tutta la vita. Poi è andata dentro e tutti: bravo, bravo. Ci sono momenti in cui non ci pensi e tiri, via. Ma potrei anche riprovarci se capita l'occasione, altrimenti...".

Altrimenti?

"Altrimenti la passo a Luis Alberto, meglio (ride, ndr)".

Luis Alberto, un altro che sta facendo un'annata magica.

"Quest'anno ha capito le sue qualità, veniva già da stagioni straordinarie ma ha capito il livello quanto sia alto".

Lo spagnolo è il più forte tecnicamente con cui hai giocato?

"Il primo è Robinho. Luis Alberto è il secondo: uno con un tocco così in Serie A non esiste".

Un fantallenatore ci chiede: quanto può migliorare Correa?

"Il Tucu ha tutto per fare il salto di qualità, anche a livello mentale. Può diventare ancora più forte".

Al fantacalcio sei considerato un idolo assoluto.

"So che i fantallenatori sono contenti di me, spero di andare avanti così. Se voi di SOS Fanta mi dite che mi amano così tanto, mi fa veramente piacere".

Trasmetti serenità: la paura è una sensazione che per te non esiste.

"Non sono invincibile, le paure le hanno tutti. Ma l'importante è non farsi sopraffare dalla paura. Se tu hai fatto il meglio di te stesso, devi sempre scacciare la paura. La paura a volte ti porta a dire cavolate, a farti paranoie finte".

Quanto stai soffrendo a non poter giocare?

"La salute viene prima di tutto. Ovviamente mi manca l'allenamento, vedere i compagni, giocare la partita; ma la salute viene prima".

Il campionato è a rischio.

"Non sapere quello che succede è pesante: un conto è dire si torna a maggio o a luglio, un altro invece è allenarsi in casa senza sapere cosa accadrà al campionato mentre la gente muore".

Vorresti tornare in campo?

"Non c'è una data e sarà lunga. Non c'è la sicurezza di nulla. Quindi sì: vorrei riprendere ma non c'è alcuna certezza. La voglia di giocare c'è ma senza sicurezza e la gente sta male, sta morendo... ti viene meno tutto".

E hai voglia di vincere, si vede.

"La voglia di vincere qui è devastante. Lo avverti perché dopo la Supercoppa c'erano 5mila tifosi, vincere aiuta a vincere, ti alimenta l'ambizione. Mancano 12 partite e si spera finisca, lottare per lo scudetto è bellissimo. Ma c'è la salute prima di tutto".

Si rischia l'annullamento delcampionato.

"Ci sono cose più importanti nella vita. Io sono stato salvato quando avevo due tumori e non lo sapevo, così come il Coronavirus era una cosa imprevedibile e nascosta. Devi essere sempre pronto a tutto: che venga annullato il campionato o si giochi ad agosto, bisogna essere in forma".

La decisione arriverà più avanti.

"Ognuno dice la sua, lo deciderà il Governo giustamente. Perché ora la salute viene prima di tutto".