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“Un’asta incredibile al fantacalcio di Serie B: non lo volevo ma poi…”

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La tradizione ormai si rinnova ogni sei mesi, e ci piace così. Otto amici intorno ad un tavolo, beh non è molto diverso da ogni altro fantacalcio effettivamente. Ma… al posto di Pogba e Higuain ci si svena per Mazzitelli e Lapadula: fa un...
Guglielmo Cannavale

La tradizione ormai si rinnova ogni sei mesi, e ci piace così. Otto amici intorno ad un tavolo, beh non è molto diverso da ogni altro fantacalcio effettivamente. Ma... al posto di Pogba e Higuain ci si svena per Mazzitelli e Lapadula: fa un certo effetto sì, però è tremendamente divertente.

E quindi, dicevamo, anche quest'anno tutti nella sede della Crotormi (già, perché le squadre devono obbligatoriamente risultare dalla crasi fra il cognome del Presidente ed una società di B) per l'asta di riparazione. Ero quello con più fantamilioni, ma anche quello con più esigenze. Una rosa da rifondare, in parte perché in Serie B tutto può succedere (giocatori desaperecidi, infortunati mai comunicati, calciatori dentro e fuori dalla liste come se non ci fosse una regola), in parte perché a settembre avevo puntato sui cavalli sbagliati. Torromino a Crotone ha sofferto l'esplosione di Budimir: 30 milioni buttati via. Giannetti? A Cagliari è quasi l'ultima scelta in attacco, Trotta a gennaio ha deciso di lasciare la Baru (sì, così ho deciso di chiamarmi) per andare in Serie A. Contento lui...


Così, dopo notti di riflessioni, svincolo 5 attaccanti su 6, 3 centrocampisti ed un difensore (Cionek, andato a Palermo). In difesa sono messo bene, forse tra i migliori. E proprio la difesa, spremuta col 5-4-1 delle ultime uscite, mi ha tenuto a galla: sono penultimo, ma la storia insegna che al FantaB non c'è mai un distacco di punti abbastanza largo da risultare impossibile da rimontare. All'asta mi sento l'Abramovich della Serie B: conto i fantamilioni come fossero chips del poker, a conti fatti sono il più ricco. E non avevo dubbi.

Si inizia a chiamare, dagli allenatori. Via Somma e prendo Festa, il Como l'ho visto bene e come vice-Panucci ci può stare. Non ho bisogno di portieri, in difesa giusto due colpi per esaltare l'ambiente e far capire la serietà del progetto: arrivano Yao e Coly (facoltativamente possiamo prenderne uno in più per reparto, è l'unico modo per arrivare a giugno giocando sempre in 11). Presentazione allo stadio e grande accoglienza dei compagni, sono contento. A centrocampo devo far qualcosa per completare un rapporto che fin qui si è fondato solo su Capezzi, Ragusa e Benali, che continueranno ad essere i titolarissimi. Serve gente che gioca, ma non voglio spendere troppo: ecco perché non mi sveno per Falletti e Mazzitelli. A casa porto Jiday, DellaRocca, Viola, Acosty: sono contento.

Arrivo all'attacco e sono ancora il più ricco, ma non cerco una ciliegina sulla torta: il dolce è tutto da costruire. Mi sono tenuto Donnarumma, con Menichini ha ritrovato il campo e il gol. Si parte, Ganz va subito via a 55 milioni: mi piaceva, ma rischio di non arrivare in fondo. Prendo Bianchi, pagato 30: l'avevo promesso alla piazza, spero non deluda. Poi arriva il suo momento: "Budimir" Eccoci, mi metto con le mani dietro la testa e osservo tranquillo. Da settimane prometto che non lo avrei mai preso: "Sarà il flop del girone di ritorno", anzi: "dammi uno schiaffo se lo prendo" chiedo a un mio amico. Così l'asta parte ed io non partecipo: "87", "88", "89"... Silenzio. Di colpo un brivido: "Che faccio? Se lo lascio a lui, magari continua a segnare e non lo riprendo più". (...) "NOVANTA!". E' mio, nessuno può rilanciare perché i milioni scarseggiano. Sorriso nervoso, prendo il bomber del Crotone e me lo porto in squadra, sperando vada tutto bene. A questo punto ho pochi altri soldi da spendere per completare il reparto: Mokulu, Baez e Gonzalez. Contento? Forse sì, finalmente davanti ho abbondanza. La risposta la darà il campo, sperando di avere torto: il giocattolo Crotone non può rompersi.

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