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Tonali: “Voglio stare qui e diventare una bandiera del Milan! Leao, Maignan e su Ibra dico che…”

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Dopo la vittoria dello Scudetto, Sandro Tonali ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato della sua stagione esaltando anche alcuni compagni di squadra. IBRAHIMOVIC – “Zlatan dà sicurezza, basta che...
Andrea Agostinelli

Dopo la vittoria dello Scudetto, Sandro Tonali ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato della sua stagione esaltando anche alcuni compagni di squadra.

IBRAHIMOVIC - "Zlatan dà sicurezza, basta che ci sia. Vederlo seguire la partita in piedi in panchina vale più di mille gesti. Lui decide per sé e per noi, potrebbe starsene nel suo e invece è un campione che pensa prima agli altri: ci ha preso per mano come figli. Spero continui: alza il livello, è determinante in campo e fuori".


MAIGNAN - "Se cercate Mike possibile che lo troviate a Milanello anche ora: ha una voglia matta di migliorarsi. Se io arrivavo un’ora e mezzo prima per fare terapie, lui era già lì. La prima volta che l’ho visto ho pensato: “Questo è enorme”".

DONNARUMMA - "Mi ha scritto lui. Spero sia felice del nostro successo come io lo sono del suo. È andato a Parigi e ha vinto subito, sapeva che qui c’era un percorso da fare. Mattoncino dopo mattoncino abbiamo costruito la nostra vittoria".

KALULU - "È stata la rivelazione, ma Tomori e Maignan, venivano dall’estero e sono stati decisivi".

LEAO - "Consegno a lui l’Oscar di miglior giocatore della stagione per per le partite che ci ha fatto vincere quando eravamo in difficoltà. Ha dato concretezza e punti, al di là delle giocate. Se parte palla al piede sai che arriva, io per primo ne ho approfittato: contro il Verona mi ha messo lui nelle condizioni di segnare due volte. Non ci sono miei meriti se non quello di essermi fatto trovare al posto giusto, il resto è opera sua".

BANDIERA - "Alla fine ricordo la telefonata di Maldini che mi dice: “Tranquillo, sei per la seconda volta un nuovo giocatore del Milan”. Lì ho messo il punto e sono ripartito. Arrivava dopo settimane di trattative, non un giorno o due: ringrazio i miei agenti (Giuseppe Riso e Marianna Mecacci, ndr) per aver fatto tutto il possibile per realizzare il mio desiderio, per me hanno fatto davvero tantissimo. E grazie anche a Cellino per essere stato di parola: ha detto che voleva solo la mia felicità, e la mia felicità era qui. Ridurmi lo stipendio per il Milan era stato il mio ultimo pensiero, come lo sarà il rinnovo. Perché è certo che io voglio stare qui, contratto dopo contratto. Sarebbe bello diventare una bandiera, ma non guardo così tanto oltre per scaramanzia. Sono così legato a questi colori da sapere che il mio prolungamento non sarà mai un problema, giusto che la società pensi prima ai compagni in scadenza che a me: ho già un accordo per altri quattro anni. Voglio essere l’ultimo dei pensieri".

GATTUSO - "Il mio telefono è in tilt, appena lo sblocco chiamerò per primoGattuso: so che è felice che il Milan sia tornato a vincere".