SUPER STAGIONE - "I complimenti li giro ai ragazzi perché loro hanno creato la disponibilità e si sono messi a fare a testa bassa quello che gli si chiedeva. Sono diventati un gruppo di amici, una squadra e i pensieri oggi erano quelli: pensiamo al compagno e alla squadra, pensiamo a fare un dribbling in più per il compagno. Chiunque viene a vestire questa maglia, con il passato che ha questa società, non c'è via di scampo. Hai solo una possibilità per uscirne a testa alta, ovvero se riesci a vincere il campionato. Sennò hai sempre fatto cose parziali".
PIÙ SPORCHI - "C'è solo un modo per non ricevere le critiche: non farlo. Se giochi e fai l'allenatore stai tranquillo che ti arrivano. Ci sono i cecchini (ride ndr) e ti sparano. Per me non è un problema. Si va a fare quello che bisogna fare perché l'obiettivo è arrivare primi. Poi quando capitano le partite come oggi essere più sporchi può essere la soluzione. Bisogna giocare i palloni oltre la linea difensiva. Ora non si ha quella lucidità avuta in altre le partite perché questo chilometro qui diventa il più fatico però si può andare a giocare addosso alla prima punta come nella ripresa. Il centrocampista andava ad attaccare fra la prima punta e la punta esterna e fa sì che magari ci perdi palla ma la riaggressione determina entusiasmo allo stadio. E' questa voglia di fare che ti fa crescere l'autostima e la convinzione di farcela. Quando giochi sui piedi e riporti diventa anche noiosa. Se c'è qualche pallone buttato là dietro, qualche contrasto e si va forte a recuperare palla diventa più trainante del clima che c'è in questo stadio".
SCUDETTO - "E' chiaro che se dovesse succedere un po' di soddisfazione ce l'ho anche io. Ma se lo meritano i calciatori perché ho visto con che attenzione, disponibilità e qualità sono venuti a fare gli allenamenti. Io cito chi ha giocato meno perché costringono chi ha giocato di più a mantenere alta l'asticella e diventa difficile andare ad essere una squadra molle e demotivata".
TRAGUARDO - "Ho provato sensazioni bellissime. Si subisce questo affetto, questo calore, questa voglia. Si vuole essere il sogno dei nostri sportivi che vogliono vedere realizzato. Però poi per portarlo a casa ci sono step da fare non facili, soprattutto in questo momento qui che si avvicina: diventa un carico emotivo e psicologico ancora maggiore rispetto a una situazione di normalità. E probabilmente noi l'abbiamo subito come chiunque. E poi c'è da dire che è vero che non andiamo fortissimo, ma pareggiando andiamo ancora ad avvicinare il traguardo. Questo vuol dire che le difficoltà che subiamo sono comunque inferiori a quelle delle rivali".
NO RABBIA - "Ma io non sono arrabbiato. C'è questa voglia infinita di voler concedere questa gioia ai nostri tifosi e quello mi renderà rilassato, non euforico, non festante, non rimbambito. Rimarrò sempre cosciente perché è quella roba lì, loro hanno il diritto che noi gli si dia questa felicità e questa soddisfazione. Il prima possibile. Da questo punto di vista qui c'è un po' di dispiacere, ma se pensiamo al futuro sarà un piacere comunque. Domani saremo di nuovo tutti insieme, diventa un dilazionamento del godimento. E' come quando ci si dà i baci: più si sta insieme e meglio è".
TURNOVER - "Cambi giovedì? Il pensiero va a dare un po' di ossigeno fresco. Non la devi pensare nei 90 minuti la formazione, ma sempre nei sessanta e nei trenta, nei 70 e nei 25... Può succedere come fatto con la Juve che poi chi entra esercita la qualità che ha in un ritmo più blando perché già è stata fatta la fatica della partita. Sicuramente sarà così".
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