Roma, cosa succede ora per Wijnaldum: le due strade e i tempi di recupero

La pessima notizia di ieri, la voglia di rientrare prima possibile… già da oggi. Gini Wijnaldum questa mattina sarà ingessato come da prassi poi si valuterà se procedere con la terapia conservativa o con l'intervento. Di comune accordo col ragazzo e il PSG, proprietario del cartellino interpellato dalla Roma, si sta decidendo in queste ore la miglior strategia per superare la frattura composta della tibia destra. Wijnaldum non vuole perdere tempo per provare a rimettersi a disposizione di Mourinho prima possibile.

I TEMPI DI RECUPERO – In particolare, si parla di un rientro agli ordini di Mou come minimo possibile ad inizio 2023, compatibilmente con la preparazione fisica e atletica che andrà riproposta visto il lungo stop. Ne parla così anche La Gazzetta dello Sport oggi: “Essendoci di mezzo la sosta del Mondiale, i giallorossi hanno stabilito una data per il rientro: il 2023. Le strade al vaglio sono due: o la terapia conservativa o l’operazione (e quindi quella chirurgica). Tendenzialmente nei calciatori si punta alla seconda soluzione, perché operandosi si può tornare prima (60-70 giorni). Se invece si dovesse optare per la terapia conservativa (out 100 giorni) alla gamba verrebbe applicato un gesso, fattispecie però che ha pure il rischio (nel 20-25% di casi) di una pseudoartrosi (l’osso che non calcifica rapidamente) che costringerebbe comunque all’operazione subito dopo, con altri due mesi di stop”, spiega la rosea. Valutazioni in corso in casa Roma per Wijnaldum, servono ulteriori consulti per decidere. In attesa di capire che strategia si adotterà, si può dire che l'olandese non vestirà la maglia giallorossa prima del 2023. Per capire il mese è ancora presto.

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