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Sono i calciatori di Serie A ora a essere contro la ripresa. I motivi principali sono tre su tutti, individuati da La Repubblica: "In principio fu il governo. Poi molti club. Ora che il via libera alla ripresa del campionato di Serie A si avvicina, a frenare sono i calciatori, rimasti ai margini della discussione. Oggi l’Aic, la loro associazione, sentirà i rappresentanti delle 20 squadre, ma le tre condizioni dettate per la ripartenza sono già note: pagamento per intero degli stipendi di marzo e aprile (periodo di stop causa coronavirus), no alle partite alle 16.30, rischio infortuni da affrontare subito. I procuratori sollevano un altro problema: perché rischiare di farsi male in una squadra che presto si dovrà salutare?”, si legge sul quotidiano.