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Quagliarella: “Mi davano per spacciato, smetto quando voglio come CR7. Cosa mi ha detto Ibra”

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“Smetto quando voglio”: firmato Fabio Quagliarella. L’attaccante della Sampdoria ha dichiarato in un’intervista a SportWeek, il settimanale in edicola sabato con La Gazzetta dello Sport: “Ritirarmi dopo l’ultimo...
Alessandro Cosattini

"Smetto quando voglio": firmato Fabio Quagliarella. L'attaccante della Sampdoria ha dichiarato in un'intervista a SportWeek, il settimanale in edicola sabato con La Gazzetta dello Sport: "Ritirarmi dopo l'ultimo infortunio? Ci ho pensato per più di un attimo. Ci sono altissime probabilità che io smetta di giocare a giugno, ma non avrei mai voluto che finisse così a causa di un infortunio. Mi dicevo: cavolo, devo chiudere in questo modo? Era questo che mi faceva star male, più del dolore al ginocchio. Per fortuna la gravità della lesione è stata ridimensionata, anche se qualche giornalista mi aveva già dato per spacciato. Con me è sempre così, la buttano sempre sul tragico. Poi, nel momento in cui mi stanno per seppellire, risorgo. C'era la delusione di non poter dare una mano alla squadra in un momento così difficile. Per il resto, oltre alla morte, io ho un'unica altra certezza: finirà quando lo dico io e nessuno deciderà al posto mio".

COME CR7 - "Certo non pensavo di arrivare tanto avanti con l'età, ci sono arrivato grazie al fatto di non averci mai pensato. Non ho mai fatto programmi a lunga scadenza, ho vissuto il calcio anno dopo anno. A un certo punto mi andavano benissimo i rinnovi annuali, ogni stagione era una scommessa con me stesso e alla fine facevo il resoconto. Io faccio tutto quello che fa la squadra, in settimana non salto una seduta. Se qualcuno mi dice di riposare, la prendo quasi come un'offesa. Non voglio che i miei compagni pensino che io mi stia gestendo. Poi lo so che ho bisogno di recuperare un po' di più e non posso giocare 38 partite su 38, ma neanche una ogni due mesi va bene... Posso dare tanto a questa Samp, sotto tutti i punti di vista. Certo, per dare qualcosa in campo ho bisogno di giocare e di sentire la fiducia. Giocando poco ha fatto fatica pure Cristiano Ronaldo nel Manchester United".


IBRA E PIRLO - "Due anni fa Ibrahimovic in campo mi ha chiesto se continuassi a giocare, ci siamo risposti entrambi di sì. Io gli ho detto che tanto, se prendono uno forte, ce lo mettono al fianco e non al nostro posto. Con questo andazzo, mi sa che smetto prima io. Pirlo mi ha detto che aveva deciso di disintossicarsi dal calcio per uno o due anni, invece dopo qualche mese era già a fare il corso da allenatore. Smettere non mi fa paura. Spero di restare nel mondo del calcio, mi affascina l'idea di poter lavorare con i giovani".