CONTE - "Quello mai, tant’è che sono sempre rimasto male quando non entravo, che fosse la prima partita di campionato o l’ultima. Con Conte ho parlato prima del mercato di gennaio, dicendogli che avrei voluto andare a giocare. E lui, sincero, mi fa, più o meno: “Preferisco che resti qua. Non sei la prima scelta, ma ti alleni bene e non crei problemi. E poi, restando, puoi imparare molto di più che andando via”".
IBRA, ICARDI E LUKAKU - “Ibra l’ho visto quando sono entrato all’Inter. È una miscela di caratteristiche tecniche e atletiche che solo lui possiede in misura così alta. E poi, la mentalità... Icardi è completamente diverso da come viene dipinto per la sua vita fuori dal campo: è un ragazzo bravissimo che ha fatto di tutto per me quando ho iniziato a vivere da solo a Milano. È il mio centravanti ideale: in area si muove come nessuno, trasforma in gol ogni mezza palla che arriva. Lukaku? Un gigante buono. In A la sua potenza fisica faceva la differenza, in Premier fa più fatica perché ce ne sono tanti altri grossi come lui".
ANDREAZZOLI - “Mi ha dato la fiducia. Il mister lo avevo avuto al Genoa e conoscevo il suo calcio, un calcio brillante che crea tanto per gli attaccanti. Non ho avuto dubbi sul venire a Empoli".
COMPAGNI - "Porterei via Bajrami, perché è quello che mi ha dato più assist. Vicario, perché abbiamo preso tanti gol, ma con le sue parate ne ha evitati altrettanti. E poi ci sono i giovani: Viti, Parisi, Asslani...".
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