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Pavoletti: “Inizio tosto per due motivi, nessuna promessa sul futuro. Pazzo di Sau, Joao Pedro…”

Pavoletti: “Inizio tosto per due motivi, nessuna promessa sul futuro. Pazzo di Sau, Joao Pedro…” - immagine 1
“Sono molto soddisfatto, non solo per me perché se avessi realizzato 11 gol e poi la squadra fosse retrocessa, il campionato avrebbe avuto un sapore molto diverso”, esordisce Leonardo Pavoletti al Corriere dello Sport. L’attaccante del...
Alessandro Cosattini

“Sono molto soddisfatto, non solo per me perché se avessi realizzato 11 gol e poi la squadra fosse retrocessa, il campionato avrebbe avuto un sapore molto diverso”, esordisce Leonardo Pavoletti al Corriere dello Sport. L’attaccante del Cagliari ha poi analizzato la stagione, personale e non solo: “Il primo periodo non è stato facile, perché cambi squadra, ambiente e compagni. Ci vuole del tempo per adattarsi e ho pagato i tanti mesi durante i quali non ho giocato”. 

PIÙ PAGATO - “Quanto ha pesato il fardello di più pagato della storia del Cagliari? Anche questo fatto, unito al dover tentare di non far rimpiangere Borriello, sono stati elementi che mi hanno dato una certa pressione. Ma allo stesso tempo per me è diventata una sfida che credo di aver superato bene. Anche perché mi sono sentito parte integrante di un bel progetto”.


FUTURO - “Ho sempre cercato una squadra dove poter stare a lungo e della quale poter diventare un simbolo. Ad agosto il Cagliari mi ha proposto questo e io ho scelto di esserci. Poi, si sa, nel calcio si vive alla giornata e per questo non faccio promesse perché non dipende solo da me”. 

ATTACCANTI - “Stagione difficile per gli attaccanti del Cagliari? I numeri dicono questo, ma io sono arrivato qui e conoscevo già Farias dai tempi del Sassuolo, mentre Pattolino Sau è un giocatore che mi ha sempre fatto impazzire. Quest’ultimo ha avuto un percorso simile al mio e mi sono rivisto spesso in lui tanto che speravo un giorno di potergli giocare accanto. Ma anche Joao Pedro è un ottimo giocatore che era partito benissimo. Purtroppo sono successe tante cose imprevedibili e non abbiamo segnato tanto, ma credo sia stato più una questione di squadra che di singoli”.