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Vicario low cost e molto altro. C’è anche un italiano dietro le quinte del nuovo Tottenham

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Italians do it better. Dalle parti di Londra la pensano così da anni, non a caso in regia al nuovo Tottenham quest’estate senza far rumore c’era anche l’occhio attento di un Chief Scout italiano e talentuoso. Leonardo Gabbanini è tra i...
Marco Astori

Italians do it better. Dalle parti di Londra la pensano così da anni, non a caso in regia al nuovo Tottenham quest’estate senza far rumore c’era anche l’occhio attento di un Chief Scout italiano e talentuoso. Leonardo Gabbanini è tra i volti del mercato degli Spurs che ha restituito entusiasmo quest’estate nonostante la partenza ‘obbligata’ di Harry Kane, non intenzionato a rinnovare il contratto e quindi partito destinazione Bayern.

Gabbanini ha lavorato con il chairman Daniel Levy sempre in prima linea e a stretto contatto con il nuovo manager Ange Postecoglou centrando gli obiettivi prefissati. Dopo l’arrivo di Udogie un anno dopo, Vicario è stato un affare low cost già approvato dai tifosi degli Spurs, rendimento da subito eccellente.


Ma anche Micky van de Ven in difesa per poco più di 40 milioni, il capolavoro James Maddison a cifre contenute con un impatto già di alto livello in campo e fuori, la conferma di Kulusevski a titolo definitivo dalla Juve… e l’occasione Manor Solomon a zero, affare intelligente nonostante fosse nella lista di molti altri club.

Non è mancato il colpo finale da Deadline Day: Brennan Johnson è costato oltre 40 milioni di pound dal Nottingham Forest ma rappresenta l’idea da seguire di Postecoglou, talento e versatilità piuttosto che un numero 9 tradizionale per sostituire Kane. C’è anche il marchio italiano sul Tottenham 2.0.

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