Chris Smalling è lontano dai campi dal 1 settembre a causa di un problema al tendine. Dieci le gare saltate dal 33enne difensore della Roma, che ora ha fatto un consulto a Londra.
Chris Smalling è lontano dai campi dal 1 settembre a causa di un problema al tendine. Dieci le gare saltate dal 33enne difensore della Roma che - fa sapere il Corriere dello Sport - “nelle ultime ore è volato a Londra, accompagnato dallo staff medico del club, per farsi visitare dallo specialista Andy Williams (lo stesso che a giugno ha operato l'altro romanista Tammy Abraham ricostruendo il legamento crociato anteriore del suo ginocchio sinistro). Un consulto medico che ha portato a confermare la gestione dell'infortunio adottata a Trigoria, con i tempi di recupero che restano però ancora incerti nonostante il giocatore sia tornato nei giorni scorsi ad allenarsi. Sarà lo stesso Smalling, giorno dopo giorno, a valutare insieme allo staff e al tecnico José Mourinho le sue sensazioni e a dire quando sentirà di essere pronto”, si legge.
MOURINHO FURIBONDO - Il quotidiano si addentra poi nei dettagli della situazione del difensore, con importanti indicazioni anche in chiave fantacalcio. "Smalling, dopo aver provato un paio di blandi allenamenti in gruppo prima della partita contro il Monza, ha chiesto di frenare di nuovo. Da qui la frase pronunciata da Mourinho giovedì scorso, dopo Slavia Praga, quando gli è stato chiesto se Smalling potesse recuperare in tempo per la domenica successiva: «Domenica? Quale domenica?». Mourinho su questo tema alterna gli stati d’animo a seconda dei giorni: una volta irritato, una volta furibondo. E’ molto deluso dal comportamento di Smalling, che conosce dai tempi del Manchester United. Si sarebbe aspettato una maggiore inclinazione al sacrificio, tipica di altri giocatori della rosa (Pellegrini e Mancini su tutti). Il problema però è che Smalling, rispetto a tanti colleghi, ha una mentalità particolare. E’ attentissimo alla dieta vegana e restio all’assunzione di farmaci, soprattutto antidolorifici. Per questo ha bisogno di superare l’infortunio definitivamente, per evitare di soffrire in allenamento. Non ci sono controindicazioni, secondo gli esami effettuati dalla Roma: dipende tutto dalle percezioni del giocatore. Il ginocchio non rischia di peggiorare se sollecitato.