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Orsolini: “Ecco da dove nasce ‘Orsonaldo’. Motta? Recentemente mi ha fatto i complimenti per…”

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Riccardo Orsolini, attaccante del Bologna, ha parlato così ai microfoni di DAZN del suo soprannome ‘Orsonaldo’: “È nato per gioco – riporta Tmw -, come presa in giro verso me stesso. Sono autoironico. Nasce dai tempi di...
Marco Astori

Riccardo Orsolini, attaccante del Bologna, ha parlato così ai microfoni di DAZN del suo soprannome 'Orsonaldo': "È nato per gioco - riporta Tmw -, come presa in giro verso me stesso. Sono autoironico. Nasce dai tempi di Ascoli, quando calciavo le punizioni allargando le gambe come faceva Cristiano, segnavo spesso e mi chiamavano così. Ho provato a tenerlo nascosto, ma dopo anni è tornata fuori (ride, ndr)! Poi con Ronaldo ci ho anche scambiato la maglia... Ne ho ben due! Emozionante, sono quei giocatori che da piccolo vedi in televisione e al campetto con gli amici poi provi a emulare. Ora sono partite le abbreviazioni, mi chiamano "Naldo"... Robe folli, era tanto bello "Orso", così tranquillo".

UOMO SPOGLIATOIO - "Quella è conseguenza del mio carattere, se gioco nelle prime squadre da quando avevo 16-17 anni e non ho mai litigato con un compagno, un motivo c'è. Devo far vedere la parte migliore, non mi può prendere male quando sono nel mio ambiente. L'altro giorno mi ha fatto ridere un bambino, mi ha incontrato per strada e mi ha detto: 'Ma tu sei Orsolini... Non dovresti stare dentro la televisione?'. Quasi come fossi un cartone animato".


MOTTA - "Mi dice di capire bene le situazioni di gioco... Le solite cose. Recentemente mi ha fatto i complimenti per l'applicazione e l'impegno in fase difensiva che sto mettendo. Non mi piace farlo, ma non devi solo fare quello che ti piace".

MIHAJLOVIC - "Ricordo le "bisticciate". Erano dei confronti, pacifici anche se con Sinisa non lo era mai perché aveva questi modi bruschi. Però magari sbroccava, poi ti guardava e rideva. Stranissimo. Lui non era uno che le mandava a dire, io nemmeno, certe volte non eravamo d'accordo. Però per me è stato il primo allenatore che ha capito veramente la mia importanza all'interno della squadra. Con lui ho raggiunto la Nazionale per la prima volta, era un grande uomo Sinisa. Senza dubbio".

 

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