BOATENG - "Ha fatto mezzo allenamento lunedì, poi solo differenziato e oggi non avrebbe dovuto giocare. Manolas, che aveva fatto un po' di allenamenti con la squadra, stanotte ha avuto un problema e abbiamo perso anche lui. Per poter cambiare, uno deve avere l'idea di non sprecare cambi: Boateng era un cambio sicuro, se avesse giocato Manolas lo sarebbe stato anche lui. Al di là dei numeri, quello che è successo oggi deve far riflettere: a Milano con l'Inter si può perdere, ma non si possono perdere tutti i duelli. Oggi la Salernitana ha dato l'idea di una squadra che segue gli eventi, non li vuole cambiare. Non dovevamo consegnare la partita all'Inter, questo non può più succedere. Ecco perché vi dico che probabilmente sabato la formazione non la farò io, ma la faranno loro. Chi da domenica ha fame gioca, chi non ce l'ha non potrà giocare. Non ho né la possibilità né il tempo di poter aiutare o coccolare: io posso allenare e supportare, ma c'è bisogno di un segnale di chi vuole fare, anche se sulla carta è un po' meno degli altri. Noi oggi, se siamo la Salernitana, probabilmente siamo meno di tutti, perché abbiamo tredici punti. Questo è assodato e dimostrato, poi parla il campo".
COULIBALY - "Non ha dato la mano a me e ai compagni dopo il cambio? Credo che sia un professionista grande, domenica alla ripresa degli allenamenti ne parleremo e capiremo il motivo del suo gesto. Poi decideremo se c'è da intervenire o no. Non è una cosa grave per me, voglio ascoltare quello che è stato il suo pensiero. Credo che ci dobbiamo concentrare su quello che si fa sul campo, più che fuori".
MAGGIORE IN DIFESA - "E' una scelta dettata dall'emergenza, non avevo alternative".
SINGOLI - "Tchaouna ha cercato di dare una scossa. Abbiamo giocato con Pellegrino che ha dato tutto, Pasalidis è alla seconda partita: Boateng è inattivo e gioca senza allenarsi per emergenza. Zanoli gioca da poco, Sambia uguale. Abbiamo avuto difficoltà: Manolas e Fazio possono essere due giocatori che possono aiutare a dare personalità ed equilibrio alla difesa. Se questa squadra ha sempre avuto questo problema, qualche difficoltà l'abbiamo".
CANDREVA - "Candreva può trascinarci, ma da stasera non posso tirare fuori un singolo: per questo la squadra si trova a questo punto, perché qualcuno ha pensato che un singolo potesse risolvere la situazione. Abbiamo un leader tecnico come Candreva, ma poi questo va messo sul campo ogni giorno e vanno trascinati gli altri. Non ho tanto tempo per conoscerli tutti, la settimana diventa vitale".
SQUADRA - "Qualche campanello d'allarme lo avevo avuto. Con i ragazzi ci siamo allenati per tre giorni. Dobbiamo lavorare sulla fiducia, la prossima sarà una settimana piena e devo vedere chi ha voglia di giocare. Le difficoltà sono tante, altrimenti non stavamo al terzo allenatore e a 13 punti: qualche segnale di qualche ragazzo che conoscevo meno c'è stato. Io ho bisogno di giocatori che provano ad essere vivi, avere la sensazione di poter fare qualcosa: devo prendere la fame, gli occhi, lo sguardo e poi metterci qualcosa di tecnico-tattico".
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