SALVEZZA - "Non c'è rassegnazione, ma obiettività. Ci rendiamo conto di quello che abbiamo fatto fino ad oggi. Io devo essere sincero. Il fatto che non ci sia stato atteggiamento non vuol dire che non si possa fare qualcosa di concreto domani. Ora occorrono i fatti, di parole ne sono state dette troppe. A me interessa vedere un segnale di voglia e vitalità".
DELUSIONE - "La delusione c'è, io speravo di poter incidere. Nel nosto lavoro non è mai semplice. Si può fare dove le componenti sono tutte indirizzate verso lo stesso punto. Le difficoltà sono tante, per questo non ho trovato la chiave giusta per poter superare le avversità. Non c'è qualcuno in particolare che mi ha deluso, dispiace per il lavoro che è andato in direzione differente. Vorrei tanto avere anche io quella scossa, magari vincendo quella partita che ti fa aggrappare a qualcosa. Oggi a che vuoi aggrapparti? Io devo essere l'ultimo ad arrendermi. Non ho inciso quanto volevo, ma io dirò sempre ai ragazzi di finire con orgoglio ricercando gli stimoli all'interno del nostro animo. Difficilmente oggi una squadra può vincere per un singolo, è il gruppo che a turno esalta il calciatore che poi fa gol o fa la parata decisiva. Il noi è mancato".
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