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Juric: “Vlasic, ecco la diagnosi: aveva la pubalgia da mesi! Ilic, Masina e sul futuro dico…”

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Il Torino pareggia in casa contro il Bologna. Da rivalutare le condizioni di Nikola Vlasic, uscito per infortunio nel corso del primo tempo, la prima diagnosi è quella di un'infiammazione per riacutizzarsi di pubalgia. Ne parla Juric.
Andrea Agostinelli

Il Torino pareggia in casa contro il Bologna. Da rivalutare le condizioni di Nikola Vlasic, uscito per infortunio nel corso del primo tempo, la prima diagnosi è quella di un'infiammazione per riacutizzarsi di pubalgia di cui soffre da alcuni mesi. Delle condizioni di Vlasic e della situazione del Torino in generale, ha parlato così dopo la partita il tecnico Ivan Juric.

VLASIC - "È un altro esempio, ha la pubalgia da due mesi e va oltre. Lavora. Ha sentito la fitta e si è dovuto bloccare ma stiamo parlando di ragazzi a cui posso dire solo grazie per come si comportano. E' un esempio della grandezza dei miei giocatori. Ha la pubalgia ma non si è mai fermato perché sa che siamo in pochi, ora si è fermato. Sono orgoglioso di tutti e di lui soprattutto, stringe sempre i denti".


PRESTAZIONE - "Complimenti ai ragazzi, abbiamo sbagliato una sola partita in sei mesi. Non abbiamo concesso un tiro porta e guardando alle occasioni avremmo meritato di vincere. I ragazzi sono stati fantastici. Abbiamo avuto tante situazioni per fare gol e non si siamo riusciti. Nessun rimpianto, la squadra ha fatto il massimo".

RIMORSI - "Abbiamo sbagliato ad inizio anno dando fiducia a giocatori che non ci hanno dato molto in un modo o nell'altro. Abbiamo stravolto tutto e siamo diventati più rigidi su tutto, questo è il mo rammarico quest'anno. Per il resto abbiamo fatto un grande lavoro. Stiamo facendo cose buonissime poi è ovvio che a Torino la gente vuole andare in Europa".

GOL - "Qualche giocatore poteva fare qualche gol in più per via della sue caratteristiche. Guardando i numeri in carriere poi sono stato troppo ottimista io. I giocatori hanno dei numeri di gol molto bassi, qualche giocatore poteva fare qualcosa in più e magari con gli esterni avremmo potuto fare più gol ma ne abbiamo fatto uno solo con Bellanova. Sono questi i gol che ci mancano".

MERCATO - "La squadra ha dato il massimo. Il primo anno avevamo 5 prestiti, quest'anno avevamo una situazione migliore come stabilità economica e secondo me abbiamo puntata giocatori sui cui non avremmo dovuto puntare. A gennaio ci siamo trovati a venderne cinque e siamo stati costretti a prendere giocatori che non giocavano mai nelle loro squadre. Gente come Masina che all'Udinese non aveva giocato mai e ci siamo arrangiati. Penso che a inizio anno, io ho fatto valutazioni non giuste anche se ci siamo trovato in una situazione migliore rispetto al primo anno quando siamo andati in ritiro con otto giocatori. Sono stato troppo ottimista e mi sono ritrovato senza soldi per rinforzare la squadra a gennaio ed essere competitivo".

FUTURO - "Inutile parlare di queste, il Torino a prescindere dall'allenatore deve puntare all'Europa e avere magari una mentalità diversa dalla mia. Noi siamo passati da 17esimi a decimi, non era sufficiente per i tifosi e per me era inspiegabile ma ora capisco che dobbiamo alzare l'asticella per portare la felicità alla gente di Torino. Quello che per me è un grandissimo risultato, per i tifosi non non è un buon risultato e diventa difficile gestire una situazione così".

MOTIVAZIONE - "Per me i ragazzi sono splendidi e meritano l'ovazione, non fischi. Una voglia di vincere la gara che non vedo spesso nelle altre squadre, fino alla fine saremo così perchè siamo uomini veri".

ILIC - "Ha fatto spunti di livello altissimi, sa mettere il pallone sulla testa e sui piedi dei compagni. Spero che cresca e che dia importanza a certe situazioni nelle quali ancora non fa bene. Ha momenti belli e altri in cui deve migliorare".

MASINA - "È top, uno che arriva che non giocava mai e ha fatto prestazione eccellente sotto tutti i punti di vista. Ha fatto un cross bellissimo. Ci sono mancate cose tecniche, non spirito o tattica. Ci è mancato il cross o il tiro giusto, questo è mancato".

SUPERGA - "Vorrei che domani fosse speciale per i miei giocatori, per chi arriva da fuori. Non è facile rendersi conto di dove sei, c'è meno comunicazione e più individualismo rispetto a 20 anni fa. I miei giocatori devono sentire Buongiorno e deve rimanere nel loro cuore quel momento, capendo la storia del Toro e dove sono".

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