Centrocampo, 7 casi e cosa fare: Koopmeiners, Orsolini, Pellegrini, Luiz, Colpani, Pasalic e Bernabé
SANCHES E SMALLING - "Sanches? Un po' più avanti di Smalling, si sono allenati con la squadra, Chris con carichi modulati. Renato ha fatto tutto con noi, tranne il primo giorno. Sanches ha completato il recupero, è con noi, dobbiamo stare sempre attenti, ma verrà convocato. Chris probabilmente lo vedremo tra i convocati dall'Inter o dal Feyenoord, nelle prossime partite insomma. Il passato non so, io Sanches lo vedo a posto psicologicamente, sicuramente non è felice per gli infortuni del passato, ma ha dimostrato subito disponibilità. Appena è stato pronto si è messo a disposizione, lo vedo tranquillo, il passato non lo so. Tutti i giocatori hanno bisogno di qualcosa psicologicamente, chi gioca e chi no, tutti".
RANIERI - "Mi unisce un bel legame, forse ho passato i due momenti più emozionanti qui a Roma da calciatore. Lo scudetto sfiorato e poi quando ci siamo insieme accompagnati alla porta qui. Col suo fare elegante e romanesco dà sfumature anche non colte, esci sempre arricchito dalle chiacchierate con lui. Provo un affetto sincero nei suoi confronti. Rispetto per l'allenatore, affetto vero per l'uomo".
CENTROCAMPO - "Renato non parte titolare per l'inattività, ma c'è anche Aouar che considero sia lì che sotto-punta. L'Inter tiene fuori Frattesi e Asllani, è un vantaggio avere cambi. Bisogna capire in base all'avversario, cercare di capire di volta in volta e per le partite successive. Non è divertente lasciar fuori giocatori, ma è così. Zalewski sta giocando meno per esempio, ma le squadre forti ne hanno tanti forti, non solo undici. Con la rosa completa si ottengono risultati importanti. Speriamo di scegliere bene di volta in volta".
POSIZIONE DYBALA - "Ci sono giocatori che hanno talento e lettura della giocata, un po' di libertà gliela devi dare. Se gli dici di non abbassarsi mai, ti privi di qualcosa magari. Se lui si abbassa, qualcuno deve occupare la sua posizione davanti, quello è importante per me: l'occupazione degli spazi. A ridosso dell'area di rigore poi lui fa ciò che vuole, è giusto così, anche se poi qualche indicazione noi gliela diamo. La soluzione la trovano loro poi quei giocatori così. Ho giocato 20 anni con Totti, nessuno gli diceva nulla negli ultimi 20 metri, ti metteva la palla lì e basta, tu lo sapevi e ti dovevi far trovare al posto giusto e al momento giusto".
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