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Calzona: “Sciacalli dicono che non alleno, c’era una catastrofe anche extra campo! Lindstrom e Kvara…”

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Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa e a DAZN dopo il pareggio di Firenze. Le sue dichiarazioni.
Marco Astori

Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa e a DAZN dopo il pareggio di Firenze. Le sue dichiarazioni riportate da Tmw.

KVARATSKHELIA - "Kvara non lo scopro io, è un giocatore importante. Poi è chiaro che è un ragazzo giovane e a volte non fa la prestazione, ma sono giocatori che hanno qualità sopra la media, vanno aspettati e devono crescere. È un ragazzo che ha 22 anni, secondo me per margini di miglioramento è quasi un campione. Poi quello che ha detto il presidente onestamente non lo commento perché sono affari della società e problemi suoi".


LINDSTROM - "Lui non ha mai giocato trequartista, è stato uno dei due trequartisti nella sua vecchia società ma rientrava dalla fascia. Come giocatore ha bisogno di spazio, il Napoli gioca prevalentemente negli ultimi quaranta metri di campo da anni, ormai è una cosa storica. Un ragazzo che fa fatica nell'uno-contro-uno in questa squadra ha difficoltà a trovare posto. E una coppia Simeone-Osimhen è impossibile, sono due punte: Osimhen va solo in profondità, Simeone pure in prevalenza. Un trequartista invece deve avere altre caratteristiche. E ho dato continuità all'organico, costruito per giocare in un certo modo. Non ho avuto tempo per un piano A e un piano B, ho cercato di sistemare quello A. Rincorriamo un risultato ogni domenica... Abbiamo cambiato modulo sei volte nella mia gestione e ogni volta abbiamo perso di mano la partita perché cambiano le distanze e la squadra in questo momento non è in grado".

RIFONDAZIONE - "Quello che dice il presidente non mi riguarda. Io ho detto all'inizio che ho un contratto con la Federazione slovacca, che mi ha concesso gentilmente di venire a Napoli e il mio accordo col Napoli scade il 26 maggio. Non c'era altro. Per cui quello che fa il Napoli e quello che ha detto il presidente sono affari suoi".

FUTURO - "Ora c'è lo sciacallaggio per cui io non allenerei la squadra, che non andrei al campo e faccio solo partitine o tutto il resto... Me le dicono gli addetti e i dirigenti. A quei signori che dicono queste cose possiamo dire che ogni allenamento è filmato e catalogato, magari gliene facciamo scegliere uno a sorte... Prima della tattica e della tecnica, comunque, ci deve essere l'orgoglio, lo spirito di squadra e le motivazioni. Queste cose le dico ogni giorno ai ragazzi: possiamo allenarci quanto ci pare ma senza di quelli, non serve a niente. Oggi abbiamo fatto gol su schema perché la squadra è stata in partita tranne che in un piccolo tratto".

COSA LASCIA - "Non entro nel merito, questo deve saperlo la società, non do consigli. Sono stato chiamato per migliorare la situazione e non ce l'ho fatta, mi prendo le responsabilità. Ho preso una squadra 9^ in classifica e tali siamo. Io sono arrivato però a stagione iniziata e già dopo una settimana di ritiro c'erano già polemiche. Siccome mi dicono che non alleno la squadra dico che in questi quasi tre mesi le colpe sono mie. Evidentemente non ho inciso, mi dispiace ma la stagione del Napoli era iniziata 7 mesi e mezzo prima. E lo dico da tifoso del Napoli, dopo una settimana sono iniziate le polemiche. La mia gestione ha tenuto la squadra nella stessa posizione e mi prendo le responsabilità. Non dovrei essere l'unico... Non mi aspettavo tutti questi problemi, chiaro, non mi aspettavo una catastrofe che non è solo in campo ma generale. Non ho dovuto pensare solo al campo come sarebbe il mio lavoro ma fare tante altre cose e nessuno mi ha detto niente. Forse ho sottovalutato la situazione perché non la conoscevo".

PRESTAZIONE -"Stasera non posso dire niente ai ragazzi. La prestazione c'è stata, alla squadra non posso rimproverare nulla. Abbiamo preso due gol in cinque minuti dopo una mezz'ora di un certo livello, quest'anno capita spesso che gli avversari capitalizzino al massimo le occasioni che creano. Una percentuale di realizzazione del 66% rispetto ai tiri che subiamo nello specchio della porta. Ci siamo abbassati troppo, non puoi permettertelo contro una Fiorentina abilissima ad occupare gli spazi nella metà campo avversaria e che coinvolge il maggior numero di calciatori nella fase offensiva. Negli spogliatoi ho detto più volte che una prova del genere non poteva concludersi con una sconfitta. Ci sono dei limiti, è evidente. Ci è capitato 3-4 volte di prendere gol a tempo scaduto, altre volte sbagliamo l'approccio e ci castigano subito. Oggi ho visto ordine, se avessimo vinto per caso saremmo stati condannati a perdere la prossima. Invece la prestazione è stata positiva, sul campo della Fiorentina che è una squadra forte del nostro campionato".

DA COSA RIPARTIRE - "Tocca alla società pensare al futuro, immagino avranno le loro strategie. Il presidente ha parlato, saprà cosa fare per ridare vitalità a questa squadra e per tornare ad occupare le posizioni di classifica che ci competono. In rosa abbiamo giocatori giovani, ma con qualità sopra la media e con margini di miglioramento. Chiedo loro di essere abili e performanti anche senza palla".

CATASTROFE - "La mia gestione ha tenuto la squadra nella stessa posizione e mi prendo le responsabilità. Non dovrei essere l'unico... Non mi aspettavo tutti questi problemi, chiaro, non mi aspettavo una catastrofe che non è solo in campo ma generale, anche extra campo. Non ho dovuto pensare solo al campo come sarebbe il mio lavoro ma fare tante altre cose e nessuno mi ha detto niente. Forse ho sottovalutato la situazione perché non la conoscevo".

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