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Bastoni: “Scudetto? Nessuno ci dava favoriti. Obiettivo derby e sul futuro all’Inter…”

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Alessandro Bastoni ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato anche del suo futuro all'Inter. Le sue parole.
Andrea Agostinelli

Alessandro Bastoni ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport in cui ha parlato anche del suo futuro all'Inter. Le sue parole.

SCUDETTO - "Con Conte già da inizio anno eravamo attesi. Stavolta no: io non ricordo un addetto ai lavori mettere l’Inter avanti in partenza. E intendiamoci: neanche noi sapevamo quali uomini, al di là dei calciatori, sarebbero entrati in gruppo. E dunque lo scudetto sarebbe una bella rivincita per noi che abbiamo fatto integrare i nuovi. Ecco, sarebbe un successo del gruppo Inter".


SECONDA STELLA - "Anche, ma in generale da tutta la seconda parte della scorsa stagione. Ci siamo parlati anche tra noi calciatori, dopo un avvio brutto, uno dei momenti più difficili vissuti all’Inter. Da quel momento le cose sono cambiate".

DERBY - "È bello vincere il derby a prescindere da tutto, che questo possa decidere lo scudetto è un caso. Vogliamo la partita per noi stessi, per i tifosi, per tutto. Cinque vittorie di fila non sono bastate? Assolutamente no. Neanche fossero 50 o 100. Direi lo stesso per qualsiasi altro avversario".

100 PUNTI - "Idea stuzzicante? Sicuramente sì. Però la nostra priorità è cucirsi la seconda stella, i 100 punti non sono un’ossessione e non sarebbe certo un fallimento non arrivarci".

INZAGHI - "Il mister ci ha suggerito l’idea di mobilità che si vede. Ma tutto ha origine dalla disponibilità e dall’atteggiamento mentale generale: se io vado in attacco, Lautaro o Mkhitaryan sanno che devono andare in difesa. Tutti difendono, tutti attaccano: c’è un codice che rispettiamo, sappiamo ciò che dobbiamo fare ed ecco che viene fuori l’Inter che vedete voi".

RUOLO - "Mi sento quello che in quel preciso istante sono in campo. Ho un compito che cambia a seconda della posizione in cui mi trovo. Ma è un modo di interpretare il calcio che ha coinvolto tutti. Vado in difficoltà a parlare di me. Però una cosa posso dirla: non ce ne sono tanti che interpretano il ruolo di terzo di difesa come faccio io

DIMARCO - "Fascia sinistra migliore d'Europa? A livello d’intesa probabilmente sì. So già il movimento che farà, so come servirgli il pallone, c’è una grande sintonia".

FUTURO - "Ancora all'Inter? Al momento dico di sì. E lo sa perché? Ogni volta che giochiamo, per arrivare a San Siro il nostro pullman passa davanti a un grande condominio, dove vedo sempre un signore anziano che sventola la bandiera dell’Inter. È fisso lì, tutte le volte. Ecco, sono le cose che ti rimangono, io gioco per questo, per le emozioni".

CAPITANO INTER - "Sì, mi piacerebbe. Nulla vieta che ci sia più di un riferimento, più di un capitano. In fondo è quel che stiamo vivendo noi: non c’è il veterano, Lautaro è ancora giovane, sulle decisioni extra campo ne parla sempre con il nucleo storico della squadra".

VALUTAZIONE - "Fa piacere. Punto ad arrivare più in alto possibile. Ma posso ancora migliorare tanto: so dove ho più margini, anche vedendo i colleghi, mi piace molto guardare le partite per capire".

CHAMPIONS - "Cosa ci manca in Europa? L’abitudine a giocare quel tipo di partite. Prima di Inzaghi l’Inter non arrivava agli ottavi da un’infinità. Ma stiamo crescendo, anche qui. Pensate al fatto che viviamo con rammarico il fatto di essere usciti agli ottavi con l’Atletico, mentre due anni fa era quasi un evento essere eliminati dal Liverpool: questo è già un grande cambiamento".

LAUTARO E THURAM - "Chi è il più difficile da marcare? “Fortunatamente con noi non danno il 100% (e ride, ndr). Non posso scegliere: Thuram è più fastidioso, spigoloso, Lautaro ha qualità enorme quando difende il pallone. Li metto alla pari".

SPALLETTI - "Ha portato una mentalità forte data dalla stagione fatta con il Napoli. Idee diverse in campo rispetto a Mancini. E nuovo entusiasmo: ha fatto capire l’attaccamento per la maglia azzurra, che sembrava quasi essersi smarrito. Vincere gli Europei? Sì, ci crediamo. Non eravamo favoriti neppure nel 2021"

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