INTER - "Noi possiamo reggere il confronto, anzi siamo più forti. Giocatore per giocatore, uomo per uomo: qui il valore è più alto. . Giochiamo per lo scudetto, non a nascondino. Il campionato è ancora lungo".
INFORTUNIO ALL'OCCHIO - "Momenti di terrore, il dolore era fortissimo. Ho temuto di perdere l’occhio. E non volevo rassegnarmi all’idea che non avrei più potuto giocare a calcio. I medici sono stati tempestivi e rassicuranti, poi mi hanno rivelato che il mio occhio era stato a rischio. Una paura che mi sono portato dentro per tanto tempo: la ferita bruciava e ad ogni contrasto temevo il peggio".
INSIGNE - "Io il suo erede? Ha fatto qui la sua storia, a me manca ancora tempo per fare la mia di storia. Vorrei giocare sempre, questo sì. Ma decide l’allenatore e so che dipende soprattutto da me".
© RIPRODUZIONE RISERVATA