Joao Pedro dice tutto a L’Unione Sarda. Il trequartista del Cagliari si racconta, tra la squalifica per doping e l’intesa con Pavoletti: “Mi ritorna in mente il momento in cui mi venne dato l’ok per giocare contro la Fiorentina, tra la...
Joao Pedro dice tutto a L’Unione Sarda. Il trequartista del Cagliari si racconta, tra la squalifica per doping e l’intesa con Pavoletti: “Mi ritorna in mente il momento in cui mi venne dato l’ok per giocare contro la Fiorentina, tra la fine della sospensione e l’inizio del processo per doping. Andai in campo a Firenze per aiutare i miei compagni, ma dopo ero come sotto shock: ho avuto davvero paura di ciò che sarebbe potuto succedere, era appena morto Davide Astori e non facevo altro che pensare alla sua famiglia: ho riflettuto tanto, pensando che da un momento all’altro sarebbe potuto finire tutto. La vicenda della squalifica mi ha insegnato che bisogna sempre dare tutto, in ogni circostanza. Alla fine quella sostanza proibita c’era… non sarebbe dovuta esserci. Da non colpevole, sono rimasto fermo sei mesi: una macchia che rimarrà per sempre“.
PAVOLETTI - “La lotta per la salvezza è ancora accesa. Al Cagliari mancano dei punti in trasferta e contro il Chievo bisogna fare di tutto per ottenerli: un impegno non facile, sappiamo che ci aspetta una battaglia. Non ci sarà Pavoletti (squalificato, ndr), con lui l’intesa è molto buona. Non poterlo avere in campo per questo match peserà, però chi lo sostituirà farà bene. Vogliamo fare più punti possibili”.