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Il purgatorio di Pessina, un decollo calcolato. Perché presto sarà qui o altrove un’altra storia

Il purgatorio di Pessina, un decollo calcolato. Perché presto sarà qui o altrove un’altra storia - immagine 1
Due indizi fanno una prova. Panchina a Crotone, l’ingresso in campo soltanto ad un minuto dal novantesimo. Doveva giocare titolare, il Gasp gli ha consegnato l’ennesima panchina. Matteo Pessina non sembra oggi centrale nei progetti tattici...
Fabrizio Romano

Due indizi fanno una prova. Panchina a Crotone, l’ingresso in campo soltanto ad un minuto dal novantesimo. Doveva giocare titolare, il Gasp gli ha consegnato l’ennesima panchina. Matteo Pessina non sembra oggi centrale nei progetti tattici nerazzurri. E’ uscito fuori dai radar, nonostante le rassicurazioni ricevute durante l’ultima finestra di mercato. L’esclusione dello ‘Scida’ conferma le recenti sensazioni. Le tracce vanno sempre seguite.

Altro indizio. L’Atalanta, senza De Roon, con il Liverpool dietro l’angolo, che chiede gli straordinari a Freuler, Gomez e Pasalic. Traduzione: il Pess ha poco spazio. Ed ora? Cosa succederà? Il Verona busserà ancora alla porta dell’Atalanta? La risposta è sì. Perché il filo invisibile che unisce Juric e il centrocampista è qualcosa in più di un semplice legame, tattico e umano. Se le cose non dovessero cambiare da qui a gennaio, c’è un’altra traccia da seguire. Pessina chiede spazio, cerca la svolta. Con o senza l’Atalanta. Il Verona attende un segnale: presto può entrare in azione.