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“Il fantacalcio non è solo un gioco: ti insegna la vita”. La lettera di Fabrizio Romano

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Per voi, la lettera del nostro Fabrizio Romano per i fantallenatori che vale un saluto dopo questa meravigliosa stagione insieme su SOS Fanta! “Il fantacalcio non è solo un gioco. Ogni anno non mi stanco mai di dirlo e di ripeterlo, anche e...
Fabrizio Romano

Per voi, la lettera del nostro Fabrizio Romano per i fantallenatori che vale un saluto dopo questa meravigliosa stagione insieme su SOS Fanta!

"Il fantacalcio non è solo un gioco.

Ogni anno non mi stanco mai di dirlo e di ripeterlo, anche e soprattutto a me stesso. Perché se n'è andata un'altra stagione, altri mesi pieni di sensazioni che non si trovano facilmente da qualche altra parte.


Mesi di scelte da non sbagliare, l'ansia di una formazione, l'acquisto per l'asta, lo scambio che non ti fa dormire la notte. La strategia migliore per arrivare a un giocatore, il 4-4-2 più coperto o il 3-4-3 rischiando: il fantacalcio ti fa temere, fremere, spaventare, riflettere, gioire come un pazzo. Ti fa scoprire dettagli nuovi di emozioni che conosci.

Mi mancherà, ci mancherà come sempre tutto questo. Mi mancheranno i gol più inaspettati, i rigori sbagliati, le beffe più amare, le vittorie del lunedì sera. Mi mancherà il pupillo da coccolare, i voti di Milinkovic-Savic, le conferenze stampa da non perdersi mai. Ecco, il fantacalcio ti insegna anche la puntualità, l'attenzione, la cura dei dettagli.

Mi mancheranno le sfuriate di quando fai accomodare in panchina quello sbagliato, le urla di una doppietta, l'ansia con la calcolatrice quando studi il punteggio e speri come se fossi a scuola. Mi mancheranno le imprecazioni dopo aver preso le reti più assurde dai vari Palomino di turno o anche l'abbraccio dopo un gol, perché fare un fanta con un amico vale doppio e con Guglielmo lo so a memoria. Sì, il fantacalcio è una potente forma di cemento per amicizie vere. Fatene buon uso.

Mi mancheranno le scaramanzie, i rigori con le mani in tasca, la borsa promessa alla mia fidanzata Federica quando imploravo per un gol di Khedira (e le promesse si mantengono, sempre!). Ah, la fidanzata; mi mancherà addirittura spiegare che se la domenica al cinema sono incazzato nero è perché non riesco a tollerare di perdere per il 5,5 a Cristante. "Ma scusa, non avevi vinto ieri quando aveva fatto gol Mertens?", e ogni volta ricominciare da capo. Il fantacalcio ti fa capire pure se hai accanto la persona giusta: non deve capire come funzioni, eh, ma semplicemente capire quanto ne sei innamorato.

Mi mancheranno i pranzi della domenica con McDonald a domicilio per godersi Udinese-Chievo, gli sfottò con i compagni di Lega, i pianti per provare a invertire la tendenza (è scaramanzia anche quella!), le dirette con chiunque abbia capito che il vero divertimento è confrontarsi e riderne insieme; perché nessuno qui ha la Bibbia, ma tutti una straordinaria passione.

Perché il fantacalcio è passione, emozioni, momenti indimenticabili. Nella vita sono pochissime le cose di cui ricordi dov'eri e come hai reagito in qualsiasi dettaglio in un attimo esatto: sono certo che ognuno di noi si porterà dietro almeno uno o due di questi ricordi per tanti, tantissimi anni.

Ecco, forse perdere un campionato con Schick e Berardi contro nel match decisivo non ce lo meritavamo.

Ma il fantacalcio ti insegna anche questo: la rabbia passa, l'amore resta e si moltiplica. Ho già più voglia di ripartire di prima, la testa all'asta, in agenda terzino del Parma e il centrocampista low cost dell'Empoli.

Fidatevi: questo, tutto questo non è solo un gioco.

Fabrizio Romano