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Ibrahimovic: “Metto pressione ai compagni, alcuni non reggono! Rientro? Sto già meglio…”

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“Sfruttano la mia immagine senza darmi un euro: è contro le regole”. È categorico Zlatan Ibrahimovic, durante la consegna del Tapiro d’Oro da parte di Valerio Staffelli, fuori dalla sede del Milan. L’attaccante rossonero si è...
Alessandro Cosattini

"Sfruttano la mia immagine senza darmi un euro: è contro le regole". È categorico Zlatan Ibrahimovic, durante la consegna del Tapiro d’Oro da parte di Valerio Staffelli, fuori dalla sede del Milan. L’attaccante rossonero si è schierato contro EA Sports, secondo lui colpevole di usare il suo nome – e quello di tanti altri calciatori – senza il consenso e traendone profitti grazie al celebre videogame “FIFA”. EA Sports sostiene di aver acquisito i diritti da FifPro e che FifPro rappresenti i giocatori ma noi non abbiamo firmato niente. Bisogna investigare". Infine, quando Valerio Staffelli gli ha chiesto come stesse procedendo il recupero dall’infortunio, lo svedese ha commentato: "Sto già meglio e con questo Tapiro andrò ancora più veloce…". Ibra spera di essere a disposizione già per la prossima sfida di campionato contro la Samp in programma domenica; altrimenti il rientro slitterà alla settimana successiva.

Ibrahimovic ha parlato anche al sito della Uefa: "Milan? La prima domanda che mi hanno posto era relativa a tutti gli ex che erano tornati e non avevano reso secondo le attese, non riuscendo a ripetere ciò che fecero alla prima esperienza. Quale sarebbe stata la differenza nel mio caso? Io ho semplicemente risposto che non ho mai perso la passione per ciò che faccio. Ogni volta che scendo in campo mi sento come bambino che mangia una caramella per la prima volta. Sentivo di aver fatto abbastanza e ho iniziato a pensare se continuare o meno. Per me era una grande sfida tornare qui per cercare di cambiare la mentalità, per provare a cambiare la situazione e per trasmettere alla squadra che cosa fosse il Milan. Il Milan che conosco io, il Milan che tutto il mondo conosce. Quando gioco porto in campo il mio carattere, la mia personalità e ovviamente la mia qualità. Metto molta pressione ai miei compagni, cerco di tirare fuori il massimo da ciascuno di loro. Alcuni la prendono bene, altri un po' meno, altri non reggono. Vanno in difficoltà perchè rendono ad alto livello solo quando è necessario, invece io decido che dobbiamo farlo ogni giorno. Per me il modo in cui ti alleni è il modo in cui giochi. Non sono mai soddisfatto, voglio sempre di più e forse è per questo che sono qui oggi e sono in grado di giocare e di fare quello che sto facendo. Prometto che giocherò fino a quando riuscirò a farlo. Finchè ne sarò in grado giocherò ad alto livello. Il giorno in cui non ci riuscirò più smetterò di giocare perchè ho bisogno di sentirmi vivo, di sentire che sto restituendo qualcosa".