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I tipi d’asta – Tra insulti e venerazione: il Presidente di Lega, l’insostituibile

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Sono i giorni dell’asta. C’è chi la fa adesso, chi l’ha fatta in agosto, ma resta sempre l’appuntamento più atteso da tutti i fantallenatori. Un momento in cui escono tanti tipi di atteggiamenti diversi, di cui si scherza durante...
Guglielmo Cannavale

Sono i giorni dell’asta. C’è chi la fa adesso, chi l’ha fatta in agosto, ma resta sempre l’appuntamento più atteso da tutti i fantallenatori. Un momento in cui escono tanti tipi di atteggiamenti diversi, di cui si scherza durante l’anno. Questo è uno: 

Nel fantacalcio nessuno dei partecipanti è indispensabile, tranne uno: il Presidente di Lega. A lui è affidato il compito di portare avanti tutto, senza di lui i compagni di lega sarebbero persi. È costretto a fare ordine, spesso risulta antipatico ma fa parte del suo roulo. Riceve diverse richieste di favori, in molti cercano di corromperlo. La cosa che non si spiega neanche lui è quando sia stato incastrato in questo maledetto compito, che gli porta via un sacco di tempo e non gli dà nessuna soddisfazione. Ma solo problemi.


Durante l’asta si deve sobbarcare tutto il lavoro: deve fare il battitore e segnarsi tutti i giocatori presi e le valutazione. Facendo poi i calcoli per tutti per controllare che nessuno vada fuori budget. E quando vuole un giocatore lui, è sempre un casino perché deve fare 10 cose insieme. Alla fine ha talmente tante cose per la testa che fa l’asta malissimo. Mentre quando vince partono le solite accuse: ha vinto solo perché ha truccato qualcosa. Anche se in effetti i presidenti di lega arrivano sempre in fondo, sarà solo un caso?

Quando ci sono i grandi casini, partite rinviate o il caso Parma, preferirebbe giocare al fanta-freccette piuttosto che occuparsene. Se succede qualcosa nella lega, tanto, è sempre colpa sua. Mai un grazie, mai un riconoscimento, ma solo insulti. Anche se gli altri partecipanti hanno sempre paura che possa mollare da un momento all’altro e che possa toccare a loro. Per questo non esagerano mai con gli insulti, perché comunque il presidente di lega resta una figura rispettata e a tratti venerata. Un santo. 

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