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I dieci Comandamenti dell’asta del fantacalcio

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Il fantacalcio è una religione, per molti. E allora l’asta non può che essere la messa, la più solenne come nel giorno di Natale, chiaramente con l’ironia del caso che contraddistingue la vita di tutti i fantallenatori. In questi...
Fabrizio Romano

Il fantacalcio è una religione, per molti. E allora l'asta non può che essere la messa, la più solenne come nel giorno di Natale, chiaramente con l'ironia del caso che contraddistingue la vita di tutti i fantallenatori. In questi giorni di aste, vi proponiano su SOSFanta.it dieci Comandamenti fondamentali per ogni fantallenatore nel giorno dell'asta.

1) Non avrai altro fantacalcio al di fuori di me - Fondamentale giurare amore e fede eterna alla propria Lega. No ai vigliacchi, a chi si tira indietro per via delle regole, a chi non mette la formazione già a metà novembre perché i due attaccanti migliori si sono infortunati. Amore, fedeltà, rispetto per la Lega.


2) Non nominare il nome del Presidente di Lega invano - La figura del Presidente è sacra. Rigorosamente da lettera maiuscola, va osannato e ringraziato quotidianamente per la mole di lavoro inenarrabile che si carica sulle proprie spalle. Rimette in piedi le rose, tiene i conti dei fantamilioni, spegne polemiche e accende democratici sondaggi. Vive di Luce propria. Insultarlo o bestemmiarlo all'asta è atto impuro.

3) Ricordati di santificare il giorno dell'asta - Non esistono altre date sul calendario. Si sposa tuo fratello? Ti invita a cena con la più figa del Liceo che desideravi da anni? Hai programmato da mesi la partenza per le Maldive? O più banalmente, il giorno dopo hai un esame? Nulla di tutto questo e nient'altro può evitare la santificazione del giorno dell'asta. Atteso per mesi e mesi col Ramadan interno che vieta di parlare di fantacalcio al venerdì. In quel giorno si sta in famiglia, con la propria Lega e gli amici più amati o più odiati. Proprio come a un pranzo di Natale con i parenti.

4) Onora l'attaccante e il portiere - Sono i due acquisti che non potrai sbagliare. Quelli che prepari da giugno quando il mercato è più chiuso di una pista da sci, quelli che coccoli in mente e diventeranno colonne della tua squadra. Devi difenderli, tutelarli da eventuali rilanci, onorarli con la fedeltà massima alla tua fantasquadra. L'attaccante e il portiere fanno vincere il fantacalcio. Onorali, non te ne pentirai.

5) Puoi uccidere - All'asta può accadere veramente di tutto. E allora se ti soffiano Icardi per un rilancio all'ultimo secondo, se ti spiano la lista che avevi preparato, se il ritardatario oltre i 30 minuti dopo l'orario prefissato, beh, è tollerabile fare ricordo ad omicidi. Non porgete l'altra guancia, perché il fantallenatore stesso avrà violato il terzo Comandamento. L'asta si santifica.

6) Puoi commettere atti impuri - Ovvero, sei autorizzato a dimostrare tutta la slealtà di questo mondo. L'asta è un po' il saloon del ventesimo secolo: insulti alle sorelle che volano, rutti tra difensori e centrocampisti mentre la birra scorre a fiumi, gesti volgarissimi dopo aver scippato all'asta l'obiettivo ad un tuo amico, urla beduine per celebrare un acquisto che volevi a tutti i costi. Scatenatevi, amici. L'impurità è fantacalcio.

7) Non rubare - Alt, c'è un limite a tutto. Quante volte c'è il furbetto all'asta? "Allora, a me avanzano trecento crediti...". Con i quindici fantamilioni inventati per la minusvalenza in bilancio quando hai preso Carmona a centrocampo e tutti erano ancora arrapati per l'asta appena finita su Pogba. Il risultato è sempre lo stesso: su un tavolo intero, un imbecille che si accorga dell'imbroglio ci sarà sempre. E allora via ai sospetti, tutto da riconteggiare, dita puntate, processi: Fantacalciopoli.

8) Non correggere la pronuncia - Il professorino all'asta lo troverete sempre. "Eh, ma Szczesny si legge in un modo diverso". Piuttosto che "oh, ma come hai scritto Oikonomou?". Eccolo lì, il saccentino di turno che fa venir voglia di chiamare un esponente dell'Isis come undicesimo del fantacalcio pronto a rilanciare Ali Adnan per primo, ovviamente. Chi corregge la pronuncia va allontanato, biasimato, massacrato con occhiate da partite di poker di quelle che valgono quanto il conto in banca di Florentino Perez. Di solito, ha anche una discreta fortuna.

9) Non desiderare la rosa d'altri - Modo cristianizzato e civilizzato di invitare a non gufare appena finita l'asta. "Poco da fare, ragazzi, quest'anno lo vince Giuseppe". "Oh, Michele che squadra ha fatto? Imbattibile". Tremende e dannosissime secchiate d'invidia mista a gelosia rispetto alla rosa costruita dagli altri che di solito arrivano da chi ha studiato per mesi la squadra ideale salvo poi non centrare un obiettivo neanche se gli altri componenti della Lega si fossero addormentati durante le aste a sua scelta. Il gufo è il primo nemico di un'asta serena.

10) Prendi il fantacalcio sul serio - Chi dice "va beh, ma è un gioco" non ha capito nulla. Assolutamente nulla. Il fantacalcio è un mestiere quotidiano: lo studio delle formazioni, l'occhio buttato agli infortuni, il cuore che palpita a ogni gol, il voto che il terzino deve prendere per non restare in dieci. L'impreparato che non sa neanche che Ménez è tra i centrocampisti o che Cuadrado non è più alla Fiorentina da ormai cinque anni... non fa per la vostra Lega. Vi ritroverete con una formazione di manichini improponibili al 5 di gennaio, con lui che all'asta di riparazione prenderà Hachim Mastour perché ha visto tre video in cui palleggia. Vergogna.

Nel nome del Presidente di Lega, del Fantacalcio e del giorno dell'asta.