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Gravina: “Possibili tagli agli stipendi! La ripresa della Serie A e i playoff…”

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Così Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato a Tutti Convocati su Radio 24: “Il rinvio di Euro2020 era un auspicio condiviso da tutti. La fase finale dell’Europeo sarebbe stata una discriminante per la fase finale del campionato,...
Alessandro Cosattini

Così Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato a Tutti Convocati su Radio 24: “Il rinvio di Euro2020 era un auspicio condiviso da tutti. La fase finale dell’Europeo sarebbe stata una discriminante per la fase finale del campionato, ora abbiamo più possibilità per mettere gli impegni entro la deadline fissata al 30 giugno. Priorità alle competizioni nazionali, con la possibilità di inserire le date per Champions League ed Europa League. I campionati nazionali sono autonomi, poi bisogna tenere conto alle coppe, ma noi daremo priorità al nostro campionato e al nostro calendario. Altrimenti verrà rivisto il format, se dovesse essere impossibile giocare tutte le gare entro la deadline. Nel caso, si ricorrerà alla modifica di format in caso di problemi di calendari. L’Uefa ha indicato diverse ipotesi di partenza: il 14 aprile è la più ottimistica, poi ho visto i primi di maggio e l’ultima ipotizzata il 13 di giugno, naturalmente con modifiche di format. Europa League il 24 giugno, Champions il 27: nel progetto teniamo conto che la Uefa ha previsto anche i playoff per le quattro nazionali mancanti per gli Europei, a inizio giugno. Ci sarà un gruppo di lavoro al lavoro per capire come si può conciliare tutto, le esigenze nazionali e internazionali, oltre che le fasi finali dei playoff delle nazionali”.

CAMBIO DI FORMAT - “Cerchiamo di essere ottimisti per la partenza ipotizzata al 2, 3 o 4 maggio per finire entro il 30 giugno tutti i campionati. Faremo in modo di chiedere anche la possibilità - e c’è sintonia coi colleghi spagnoli - di sforare di 10 giorni anche a luglio per completare tutto. Nel caso se no ci sarà una leggera modifica di format. Nel caso probabilmente ricorreremo a playoff e playout quindi, sì”. 


DANNO ECONOMICO - “Il nostro mondo dello sport vive una grande crisi economica. La Federazione si impegna nel raccogliere tutti i dati che le singole leghe stanno elaborando. Non esistono solo le singole industrie dei protagonisti, ma un mondo più complesso. Siamo predisponendo una serie di richieste al nostro governo, un decreto legge riconosce lo stato di crisi dello sport. Abbiamo bisogno di un riconoscimento per rinegoziare al nostro interno alcuni contratti e creare un sistema di mutualità interno. Esiste un fondo del bilancio Uefa, aspettiamo indicazioni. La UEFA ha organizzato un gruppo di lavoro sulle questioni economico-finanziarie”.

STIPENDI - “Tagliare gli ingaggi dei giocatori di Serie A non può e non deve essere un tabù in un momento di emergenza così, anche il nostro mondo deve avere la capacità in questo momento di agire. Serve un gesto di grande responsabilità ora, servono i contenuti Non unità di intenti in Serie A? Fa parte della natura umana, ma dobbiamo relazionarci in maniera corretta unitaria per tracciare un percorso nuovo, fatto di più luci e meno ombre. Mi auguro che tutti riusciremo a toglierci di dosso queste zavorre di negatività”. 

PORTE APERTE E CHIUSE - “Com’è andata davvero la questione? Il momento è stato difficile per tutti. La data ipotizzata, ripeto, è il 3 maggio per arrivare al 30 giugno. Poi, si slittasse di una settimana, spero si possa arrivare anche alla prima settimana di luglio. Mi auguro tutti possano uscire da questo momento, se riparte il campionato, riparte anche la speranza di tanti italiani che aspettano uno sprazzo di luce".