SABIRI - "È arrivato con grandissimo entusiasmo: normale quando dalla B vai in A, giochi al Ferrari se in altri stadi importanti. Il difficile per lui inizia ora, deve riconfermarsi, senza disattendere le aspettative. È diventato un beniamino della tifoseria".
QUAGLIARELLA E CAPUTO - "Appena tornato qui c’era un giocatore al di sopra di ogni sospetto, Gabbiadini, poi Fabio e Caputo. Forti entrambi, ma che vivevano un momento particolare. Fabio aveva segnato poco, Caputo si era eclissato. Non riusciva a trovare la sua dimensione, aveva perso autostima. Ho grande considerazione di Quagliarella, nei tre anni con me alla Samp ha fatto quasi 60 gol, e una volta è stato capocannoniere, Caputo l’ho sempre stimato, ma non rendevano. Dopo il k.o. di Gabbiadini, il loro contributo è stato determinante. Sapevo che la nostra salvezza dipendeva dai loro gol".
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