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Gazzetta: “Zhang ad Appiano, fiducia a Inzaghi. Dal summit coi dirigenti un concetto su tutti”

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La Gazzetta dello Sport fa il punto sul summit di ieri tra Simone Inzaghi e i dirigenti, ma non soltanto. Perché ieri ad Appiano Gentile si è rivisto anche Steven Zhang, che non ha partecipato al vertice, ma ha comunque parlato con...
Alessandro Cosattini

La Gazzetta dello Sport fa il punto sul summit di ieri tra Simone Inzaghi e i dirigenti, ma non soltanto. Perché ieri ad Appiano Gentile si è rivisto anche Steven Zhang, che non ha partecipato al vertice, ma ha comunque parlato con l’allenatore e la sua dirigenza. “Inzaghi ha ricevuto da Zhang jr poche parole ma di rinnovata stima. Giusto per ricreare un clima di ottimismo e aiutare l’allenatore a non ripetere gli errori dell’ultimo periodo. Insomma, se mai servisse, il presidente, come gli stessi dirigenti, ha (ri)votato la fiducia al tecnico. Il colloquio più “tecnico”, quello tra dirigenti e Inzaghi, si è svolto dopo il passaggio di Zhang, arrivato alla Pinetina in veste di motivatore. Steven, però, ha fatto in tempo a salutare i reduci di Appiano, pochi ma non di poco conto: oltre al neo-infortunato Cordaz, ecco Handanovic, Darmian, D’Ambrosio, Gagliardini, Mkhitaryan più i due pesi massimi che stringono i denti per recuperare, Calhanoglu e Lukaku.

L’Inter, intesa come dirigenza e staff tecnico riuniti faccia a faccia per quasi un’ora, punta a evitare l’aggiunta di altre tensioni in un momento già di suo delicato. Un po’ perché i punti (pochi, comunque...) sono gli stessi dell’anno scudettato di Conte e un po’ perché questa liturgia si celebra spesso ad Appiano. Quasi ogni giorni Beppe Marotta, assieme a Piero Ausilio e Dario Baccin, si infilano nell’ufficio di Simone Inzaghi per dare insieme la rotta. Ma mai come stavolta il tecnico è sembrato in difficoltà e, anche per questo, quanto accaduto ieri ha caratteristiche del tutto diverse rispetto al passato. Non era un incontro di routine, ma il primo momento di confronto dopo il disastro di Udine, anticipato da un passaggio presidenziale tutt’altro che banale: tranquillizzando per primo Simone, Zhang ha aperto la strada per il successivo summit più “tecnico”. Insomma, è stata l’occasione giusta per tirare una riga dopo un inizio così balbettante e provare a ripartire di slancio.


Da Inzaghi a Marotta tutti hanno convenuto sul concetto più alto: l’Inter non è evaporata in una nuvola di zolfo. Esiste, è reale, ha valore e la strada maestra è ben visibile là davanti: c’è ancora tempo e spazio per percorrerla e mirare alla vetta in campionato. Insomma, l’ottimismo resiste, ma il prossimo mese e mezzo sarà comunque decisivo per le sorti del Simone bis: durante la sosta Mondiale verrà emessa sentenza definitiva. Il cambio di rotta, necessario, deve essere pure rapido: la richiesta dei dirigenti non può che avere i caratteri dell’urgenza perché perdere altro terreno sarebbe sanguinoso. Ma sarà un lavoro di squadra, un gioco di sponda, tra staff e società anche perché ancora più stretto sarà l’intreccio”, si legge.

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