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Theo: “Sto bene al Milan: non penso al ritorno al Real e nessuno conosce il futuro! Pioli…”

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Theo Hernandez, terzino del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano sportivo spagnolo AS. Ecco le sue dichiarazioni. 
Marco Astori

Theo Hernandez, terzino del Milan, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano sportivo spagnolo AS. Ecco le sue dichiarazioni.

MILAN HABITAT IDEALE - "Senza dubbio, sia a livello sportivo che personale. Mi sento molto bene qui. Sono totalmente devoto a questa meravigliosa città che mi ha accolto fin dal primo giorno come se fosse la casa della mia vita. Tutto è stato facile fin dal primo momento. Ho messo su famiglia, mi sento amato e sono molto felice.


MOMENTO MIGLIORE IN CARRIERA - "Credo di sì. Ne sono convinto. È vero che un giocatore non smette mai di migliorare, ma penso di essere in un momento di maturità ideale. Inoltre sento la fiducia dell'allenatore e dei miei compagni e si vede sul campo.

PIOLI - "Pioli è una persona molto vicina ad ogni giocatore e mi ha supportato in ogni momento. Mi ha dato la massima fiducia affinché potessi sfruttare le mie qualità e ho cercato di ripagarlo sul campo con il mio lavoro. Gli sono molto grato sia a livello personale che professionale perché è stato una persona fondamentale nel migliorare le mie prestazioni".

DIFENSORE CENTRALE - "La verità è che per tutta la vita ho giocato come ala ed è il ruolo in cui mi sento più a mio agio. Nonostante ciò, da quando sono arrivato al Milan ho dato molta importanza al miglioramento della mia fase difensiva e questo la rende una posizione in cui mi sento più a mio agio di quanto inizialmente mi aspettassi. Ho dimostrato a me stesso di poter giocare a buoni livelli anche in quel ruolo".

MALDINI - "A dire il vero, la prima volta che ho visto un mito come lui, che è venuto a parlarmi, ero un po' nervoso. È stato molto chiaro fin dal primo momento, mi ha spiegato il progetto, cosa voleva da me e mi ha detto che con lui sarei stato uno dei migliori al mondo, cosa che per me è stata una ragione sufficiente per non esitare nel volere andare a Milano".

BAYER LEVERKUSEN - "Il mio agente mi informa quando le cose sono molto specifiche ed ero consapevole che in quel momento diverse squadre avevano un forte interesse per me, ma alla fine la decisione di venire al Milan è stata quella giusta. Il tempo mi ha dato ragione. Maldini è stato molto importante. Il Milan ha mostrato un interesse totale fin dal primo momento. Era il club con più Coppe dei Campioni dopo il Real Madrid e avere una figura come Maldini che mi spiegasse il progetto in prima persona è stato fondamentale per me e i miei agenti. È una realtà che da anni lavora molto bene e pone basi molto solide che si stanno traducendo in successi sportivi. La decisione di venire a Milano è stata per me un totale successo".

REAL MADRID - "Per il Real Madrid ho solo parole di gratitudine per il forte impegno che hanno preso per me in quel momento. Sono una persona a cui piace guardare avanti e concentro tutti i miei pensieri sul presente e sul futuro più immediato, ma da persona grata quale sono, tengo nel cuore quel grande club. Forse in quel momento non esistevano le circostanze ideali perché potessi dimostrare il potenziale e l'entusiasmo che avevo, ma ribadisco loro la mia gratitudine".

RITORNO AL REAL - "Penso più al giorno per giorno, non tanto al futuro. Al Real Madrid ho grandi amici e ricordi fantastici sia del club che dei suoi tifosi, ma ora sono un giocatore del Milan, mi trovo molto bene qui e non penso ad altre cose. Sono totalmente concentrato su quello che devo fare ogni giorno con questa maglia. Non sappiamo mai cosa ci porterà la vita, ma vivo il presente per emozioni e professionalità. Nessuno conosce il futuro. Ci sono ancora tante partite da affrontare in questa stagione con il Milan e io penso davvero solo a quello che devo fare in campo".

TERZINI MANCINI MIGLIORI - "La verità è che non credo che tocchi a me pronunciarmi sulla questione. Una cosa che posso dire è che lavoro ogni giorno per continuare a migliorare e in campo non mi sento inferiore a nessuno".

IBRAHIMOVIC - "Ibra è un leader nato. Anche nei momenti in cui non poteva aiutarci dal campo, la sua sola presenza nello spogliatoio non faceva rilassare nessuno per un secondo. Ti contagia con il suo carattere vincente. Adesso non è più in campo, ma è comunque vicino alla squadra, continua a far capire cos'è il Milan e le grandi esigenze di vestire questa maglia".

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