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Gravina: “Decisione presa sul futuro di Spalletti! Non andare al Mondiale sarebbe un disastro”

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Dopo la debacle dell'Italia contro la Svizzera, parla in conferenza stampa il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Ecco le sue parole riprese da Tmw.
Guglielmo Cannavale

Dopo la debacle dell'Italia contro la Svizzera, parla in conferenza stampa il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Ecco le sue parole riprese da Tmw: "E' una giornata particolare, il nostro Euro 2024 si è chiuso ieri. Siamo dispiaciuti per non aver potuto dare a tutti i tifosi italiani la gioia che meritano. Dispiaciuti per il risultato, ma sappiamo che nel mondo dello sport il risultato è soggetto a moltissime variabili. Quello che rimane è la delusione per non aver potuto dimostrare a chi ci ha seguito tutto quello che è stato fatto in fase di preparazione. Rimane la delusione di un'incapacità nell'esprimere quello che avremmo dovuto fare e non aver toccato con mano il carattere della nostra italianità nel reagire ad alcuni limiti che abbiamo sempre evidenziato. Non siamo riusciti a sopperire ai limiti con il carattere. E' una riflessione che ieri io, il mister e Gigi Buffon abbiamo fatto con tutta la squadra, una delusione che i ragazzi hanno condiviso con noi. Questo gruppo non si distacca dalle responsabilità, le abbiamo divise equamente".

AVANTI CON SPALLETTI - "Non abbiamo nulla da nascondere ma dobbiamo continuare ad avere responsabilità. Serve senso di responsabilità: ieri c'è stata una lunga chiacchierata col mister. È impensabile abbandonare la strada di un progetto pluriennale alle prime difficoltà. Abbiamo fatto solo 9 mesi, il progetto è fino al 2026. C’è da cambiare qualcosa, certamente sì. Ci saranno delle riflessioni profonde, abbiamo iniziato ieri sera a confrontarci, anche con Spalletti. Quando si cade bisogna avere la capacità di rialzarsi. E dovremo farlo con le idee e con il lavoro. Io i problemi li affronto con il lavoro, non ho la cultura di scappare e di fuggire. Bisogna tenere distinte le responsabilità politiche da quelle tecniche. Perché poi si va a sfociare in attacchi politici ed è un gioco che non mi appartiene. Appelliamoci al senso di responsabilità, dobbiamo essere lucidi e logici. Non possiamo mettere in pratica danni che possono essere ancora superiori. In passati sono stati fatti degli atti forti (le dimissioni, ndr) ma non so quali benefici abbiano portato. Il Ct ha fatto solo 8-10 gare, ha avuto poco tempo. Luciano Spalletti deve avere la nostra fiducia e ha la nostra fiducia, deve lavorare. Non si può pensare che attuando degli atti (le dimissioni, ndr) in 60 giorni fioriscano i Messi e gli Mbappé".


TALENTO - "Dobbiamo avere una politica di valorizzazione del talento. Le nostre nazionali giovanili sono tutte qualificate alle fasi finali, abbiamo vinto l’Europeo Under 17. Poi noi non possiamo entrare nelle scelte dei vari club”.

CRITICHE - "Le critiche costruttive bisogna prenderle in considerazione, quelle strumentali - come sulla richiesta di dimissioni - no. Non è che qualcuno dall'esterno può chiedere le nostre dimissioni. Per me la scadenza è a marzo 2025, con le elezioni. Non si possono fare prima delle Olimpiadi".

MONDIALE - “La nostra progettualità puntava al 2026. Ma è sport, nessuno di noi può garantire un risultato. Io rispondo per quello che succede dal 2018. Sui giovani noi finanziamo tutta l'attività di base. Questa progettualità deve arrivare alla valorizzazione del nostro talento. Ora abbiamo 60 giorni prima della Nations League che è importante, in futuro probabilmente verranno fuori nuovi ragazzi. Pensavamo di essere più avanti, ieri ci siamo accorti che siamo tornati indietro. Ma non ci si può arrendere, non possiamo annullare le buone prestazioni. Nelle qualificazioni c'era stata anche la prestazione. Non andare al Mondiale 2026 sarebbe un disastro inimmaginabile, vorrebbe dire che non siamo riusciti a trovare una soluzione con un progetto che possa fare risposte concrete nell'immediato".

PRIMAVERA - "Pensate che abbiamo squadre Primavera con 100% di giocatori stranieri. La nostra Primavera ha aumentato di un anno il limite di età, stiamo provando a ridurre. La ricerca del risultato sportivo a tutti i costi non ti permette di avere pazienza nella valorizzazione dei giovani".

DELUSIONE - "I ragazzi erano delusi, mortificati. Non sono deluso dai ragazzi ma dalla prestazione sì. Noi dobbiamo continuare a investire in questi ragazzi, sfido chiunque a trovare soluzioni alternative. È compito del mister. Ma non è che in 60 giorni vengono fuori delle alternative di grande salto di qualità di questo gruppo. È mancata la capacità di sopperire attraverso il carattere ad alcune carenze oggettive. I ragazzi vanno tenuti in grande considerazione".