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Gazzetta: “Inter, i retroscena sul rinnovo di Lautaro: ha capito una cosa. Oaktree e per Inzaghi…”

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E' arrivato ieri il sì di Lautaro Martinez all'Inter per il rinnovo di contratto: il capitano nerazzurro ha deciso di fare un passo indietro sulle sue richieste economiche e di andare incontro alle esigenze della società.
Marco Astori

E' arrivato ieri il sì di Lautaro Martinez all'Inter per il rinnovo di contratto: il capitano nerazzurro ha deciso di fare un passo indietro sulle sue richieste economiche e di andare incontro alle esigenze della società, accettando quanto proposto dai dirigenti. La Gazzetta dello Sport ripercorre così la trattativa: "Un contratto da (almeno) 10 per il 10. L’Inter aspettava il sì di Lautaro e il sì è arrivato: il rinnovo è cosa virtualmente fatta, l’accordo è raggiunto, un nuovo incontro tra il club e l’agente Alejandro Camano sarà necessario solo per discutere dei dettagli restanti, intesi come commissioni, entità e natura di alcuni bonus. Ma il capitano ha fatto davvero il capitano. Ha accettato l’ultima offerta della società, abbassato le pretese e sposato l’Inter fino al 2029, per un ingaggio da 9 milioni netti di base. I bonus devono ancora essere fissati: l’argentino arriverà almeno a quota 10 milioni, ma potrebbe anche superare quella cifra".

SVOLTA - "E' arrivata ieri mattina. Dopo una notte di riflessione e un confronto con il suo agente, Camano, Lautaro ha comunicato di voler accettare la proposta dell’Inter. Tecnicamente, una risposta ufficiale - ovvero via mail certificata - alla società nerazzurra deve ancora arrivare. Ma siamo ai dettagli burocratici, la sostanza è altro. Tanto è vero che Camano ieri all’ora di pranzo si era già imbarcato da Milano in direzione Madrid: il lavoro era virtualmente terminato. La firma arriverà la prossima settimana, di sicuro non prima dell’insediamento del nuovo CdA di martedì e dunque dell’elezione del nuovo presidente. È la prima grande mossa di Oaktree, che certamente ha voluto evitare in tutti i modi di presentarsi al mondo nerazzurro con un colpo a vuoto. . I prossimi botti - annunciati - saranno quelli del tecnico Simone Inzaghi (2027) e Nicolò Barella (2029). Il rinnovo di Lautaro arriva nel segno della continuità e di un lavoro iniziato molti mesi prima dai dirigenti nerazzurri, che non hanno mai perso la fiducia neppure quando si erano visti chiedere 12 milioni netti di ingaggio dall’argentino. Ma non c’erano club interessati all’argentino, dietro, a soffiare sull’addio. C’era solo la volontà da parte del giocatore di massimizzare i suoi profitti, a voler ragionare in termini aziendali".


LA TRATTATIVA - "Decisivo, dunque, è stato l’incontro di due giorni fa, in cui di fatto l’Inter ha messo Lautaro davanti alle sue responsabilità. Un ultimatum, una mossa anche rischiosa: prendere o lasciare, l’offerta è questa e non può essere ritoccata. A quel punto l’argentino ha capito di essere davanti a una scelta delicata. Rifiutando, restando fermo sulla posizione dei 12 milioni, si sarebbe certamente esposto alle critiche dei tifosi. E il tutto sarebbe stato letto come un segnale in evidente controtendenza con le parole al miele che l’intero mondo Inter ha sempre speso nei suoi confronti, relativamente al suo ruolo di capitano. Insomma, ha capito che la corda era già stata tirata abbastanza e non si poteva andare oltre. Ognuna delle parti in causa ha fatto il proprio gioco: i dirigenti Inter da un lato, Camano dall’altro, lo stesso Lautaro con l’intervista alla Gazzetta in cui si posizionava tra i più grandi attaccanti del mondo. Poi, al momento della verità, ha vinto la voglia di non interrompere una storia d’amore che dura dal 2018. Per l’Inter il rinnovo è evidentemente un successo. Perché un mancato accordo prima del via della prossima stagione avrebbe probabilmente aperto le porte all’ipotesi di cessione già in questa estate, con tutte le conseguenze del caso. Il segnale è di quelli importanti, perché Lautaro è un giocatore nel pieno della maturità tecnica e quello che si appresta a firmare è di fatto il contratto della vita, quasi cinque volte più alto del suo primo ingaggio nerazzurro".