SVOLTA - “Il giorno della vittoria a Roma con la Lazio. Quella sera pensai: “Finalmente ho fatto tutto quello che vuole il mister da me””.
SENZA KOOPMEINERS - “Ma io, Koop e De Roon possiamo giocare anche insieme: lo abbiamo fatto prima che Teun si facesse male. Se invece il mister ne sceglie solo due, visto che il nostro rendimento è simile fanno la differenza dei piccoli particolari, quelli che dicono chi sta meglio”.
ASSIST E GOL - “Sì, ci ho lavorato tanto. Arrivato qui pensavo a cosa poter dare di più in attacco: come facevo alla Salernitana, lì avevo solo pochi mesi per provare a salvarla. Sul resto credevo di essere a posto: non era vero. Qui ho capito che mi mancava qualcosa, per giocare bene con la squadra, per la squadra. Che per aiutare davanti - e ora posso farlo meglio - devi aiutare anzitutto dietro”.
DA MEDIANO - “Da mediano mi sento meglio. E anche per cercare la porta: amo di più partire da lontano”.
GASP - “All’inizio è stata dura, ma la cosa su cui lavorare di più è l’aspetto mentale. Come mi ha insegnato anche Walter Sabatini: mi parlava sempre di quello che potevo fare meglio, non di quello che avevo fatto bene. Le gambe seguono la testa: anche quando sei stanco, o pensi di aver lavorato molto, devi riuscire a pensare sempre di non aver fatto già abbastanza”.
ASSIST A LOOKMAN - “Mi tengo pure quello per il suo 2-0 a Monza, poi diventato autogol di Marlon. E a Cremona grazie a me poteva fare gol prima: se l’è fatto parare”.
GOL - “So di avere più gol nelle gambe: non so quanti, ma di più. Ma trovare il giusto equilibrio fra segnarli e farli segnare non è meno importante. E sono in tempo per entrambe le cose”.
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