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Ds Fiorentina: “Nico incedibile al 99%! Palladino, Amrabat, Zaniolo, Bonaventura, Gudmundsson…”

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Il dirigente ha parlato di mercato e ha annunciato ufficialmente l'arrivo in viola di Raffaele Palladino come nuovo tecnico: le sue parole sul mercato.
Marco Astori

Giorno di conferenza stampa in casa Fiorentina per il direttore sportivo Daniele Pradè. Il dirigente ha parlato di mercato e ha annunciato ufficialmente l'arrivo in viola di Raffaele Palladino come nuovo tecnico (foto Andrea Giannattasio), questo è il comunicato del club: "ACF Fiorentina comunica che Raffaele Palladino è il nuovo allenatore della Prima Squadra viola. Palladino ha firmato con la Fiorentina un contratto biennale, con opzione per la successiva stagione".

PALLADINO - "Abbiamo definito - riporta Tmw - gli ultimi dettagli per il nuovo mister. Con il consenso del dottor Galliani, che ringraziamo perché Palladino sarebbe ancora tesserato fino al 30 giugno con il Monza. Per me è doveroso ringraziare Italiano e il suo staff. Hanno fatto un grande lavoro, soprattutto sotto questo profilo. Oltre all'aspetto professionale c'è quello umano, gli auguro il meglio. Quanto a Palladino, avevamo anche altre ipotesi come quella di un figlio quale è Aquilani. E non solo. Ma in questo momento Raffaele era quello che ci serviva: l'ambizione. Ha il fuoco, lo stesso che abbiamo noi dentro. Ancora non abbiamo metabolizzato questa sconfitta, ci vorrà tempo, quindi una nuova energia serve anche a noi. Dobbiamo essere ambiziosi, ognuno con se stesso. E attenti a sbagliare meno possibile. Palladino l'identità ce l'ha trasmessa immediatamente, ha idee precise e ben chiare, vogliamo ripartire da quello. Quando abbiamo preso Italiano, ancora non avevamo questa identità: non ci risconoscevano, oggi la Fiorentina è conosciuta ovunque. Adesso inizia il miglioramento".


MERCATO - "Quest'anno abbiamo fatto tanto scouting e fatemi ringraziare Burdisso per il lavoro. Le strade si dividono ma questo è il calcio, capisco le sue motivazioni. Quello che abbiamo fatto sarà messo sul tavolo dell'allenatore, abbiamo le idee chiare. Ma già dal primo giorno ci siamo detti che condivideremo con lui. Le decisioni saranno solo: presidente, Ferrari, io e il mister. Dal numero uno al ventisette sceglieremo col mister. Le ambizioni sono di migliorarci, a nessuno di noi va bene l'ottavo posto. Che se lo analizzate è molto amaro, a un punto dalla settima e tre dalla sesta, lasciando tante cose per strada, che oggi farebbero vedere la stagione in maniera diversa. La delusione viene dalla coppa, ma questo non giustifica il resto. Se Palladino ha già fatto nomi di giocatori? Fino a venerdì non avevamo neanche incontrato Palladino o il mister, ora si ferma qui e faremo tutto in maniera più approfondita. Dobbiamo guardare anche il Fair Play Finanziario, che per noi 'è molto restrittivo. Davanti abbiamo dei carri armati, ma noi siamo solidi. Però c'è un cambiamento in Italia, se noi, il Bologna e l'Atalanta riusciamo a essere competitivi. La soddisfazione è aver mantenuto l'identità, con cui abbiamo sfiorato delle imprese. Ora dobbiamo raggiungerle. Cercheremo di sbagliare meno possibile, portando delle idee. Ce la metteremo veramente tutta, dobbiamo essere ambiziosi

SINGOLI - "Su Bonaventura, Duncan e Castrovilli decideremo insieme. Su Kouame dico che abbiamo esercitato l'opzione e quindi è un calciatore della Fiorentina. Per Castrovilli ho sentito stamattina il suo agente e ci incontriamo in questi giorni per vedere quali possono essere le soluzioni. Siamo contentissimi che sia rientrato, il suo recupero è stato ottimo. Ora valuteremo insieme".

NICO GONZALEZ - "Al 99% è incedibile. Nico sta bene qui e ce l'ha ribadito anche domenica dopo Bergamo. Però nel calcio mai dire mai...".

ROSA - "In che percentuale è a posto? Non parlerei di percentuali... Abbiamo dei prestiti che non ci sono più, in alcune situazioni siamo obbligati a lavorare. Bisogna capire quali saranno le migliori caratteristiche per i calciatori che vorrà l'allenatore. Con Italiano era ormai diventato facile, ora è un nuovo ciclo ma sappiamo che Palladino ha un'identità aggressiva e di attacco dell'avversario, l'abbiamo scelto per questo".

ATTACCANTE DI LIVELLO - "Certo, cerchiamo un grande centravanti. Forse è stato uno dei miei errori principali non sostituire in maniera adeguata Vlahovic. Però alla fine non posso dire che non sono contento di chi è venuto dopo. Certo è che sarà una priorità del nostro mercato".

AMRABAT -"Dal Manchester United non abbiamo nessuna risposta. Se mi chiedi se lo terrei, direi di sì, ma non mi sembra quello che ha nella testa Sofyan. Siamo andati più volte da lui a Manchester, ma è in Premier e penso lì voglia rimanere".

BIRAGHI E BONAVENTURA - "Sono situazioni differenti, siamo contentissimi di tutti e due. Però una cosa è un calciatore sotto contratto e un'altra quello in cui devi fare un altro contratto. E questo dobbiamo vederlo con l'allenatore".

BELTRAN - "Per noi è un calciatore forte, siamo contentissimi di averlo comprato. Lautaro stesso ha sofferto al primo anno di Inter, noi l'abbiamo preso come prima o seconda punta. Di metterlo in quella posizione è un'idea dell'allenatore e sulle situazioni tecnico-tattiche non entriamo. Per me negli ultimi 25 metri è il suo vero ruolo".

ADDIO DI ITALIANO - "Il mercato di gennaio non c'entra niente, abbiamo affrontato ogni situazione insieme. Il mercato di gennaio toglietelo. Fate la stessa domanda a Vincenzo... Avete visto come ci siamo lasciati, ma i cicli finiscono e anche le motivazioni forti, quelle che aveva lui. Ci siamo lasciati in maniera bellissima, il mercato non c'entra. Siamo contenti di quanto fatto Vincenzo, ma consapevoli che potevamo fare di più".

GENNAIO - "Il mercato di gennaio è molto difficile, particolarissimo. Chi ha i giocatori forti se li tiene, noi ne abbiamo puntato uno, principalmente: è stata una trattativa lunghissima. Però non ci è stato venduto, parlo di Gudmundsson. Abbiamo preso Faraoni e Belotti, sembrava fossero qui da tantissimo tempo: li voglio ringraziare, oltre che calciatori abbiamo messo dentro due uomini. Potevamo portare a termine altre trattative ma non era quello che volevamo. Due calciatori ci piacevano da morire: uno Gudmundsson, l'altro Zaccagni. Ma non era percorribile".

CESSIONI - "Oltre a comprare calciatori veri, dobbiamo avere idee vere. Soprattutto sul centravanti non sarà facile. Quello forte forte aspetta prima il mercato dei top club e noi non abbiamo quella forza da prima fascia, né economica né per status. Bisogna essere bravi a guardare e avere le idee giuste. Logicamente dobbiamo stare attenti al sistema economico-finanziario. Ma se c'è una situazione da aggredire, abbiamo l'ok del presidente per farlo".

VOCI SU ZANIOLO - "Troppo presto... Ma non le ho lette".

COME CON MONTELLA - "Non so se il paragone sia giusto... Lì eravamo una Fiorentina che si era salvata alla penultima giornata, qui abbiamo fatto tre finali negli ultimi due anni. Sono situazioni completamente diverse: lì serviva una rifondazione totale, qui no, serve aggiungere e lavorare sul singolo calciatore. Se si parla di ambizione e ardore dico sì, ma qui ci sono basi solide e anche cose fatte bene, pur ammettendo per primo i miei errori. Negli ultimi 3 anni siamo la squadra che ha giocato di più di tutta Europa. L'entusiasmo c'è, e tanto: quello deve essere del presidente e dei tifosi, se si unisce questa forza con identità e alchimia, questa è una società che può anche non avere limiti".

MONTE INGAGGI - "Sapete benissimo che non si può superare una quota stabilita in base ai ricavi. Il salary cap è molto restrittivo, noi siamo la società col miglior bilancio che c'è in Italia ma tanti altri non potranno fare quanto facevano precedentemente".

ASTICELLA - "Se si parla di alzare l'asticella è perché siamo arrivati ottavi con rammarico, perché siamo stati dentro la Champions per tutto il girone d'andata. Una scusante da parte nostra possono essere le tante partite e qualche infortunio di troppo. Però ho qua il fatto che abbiamo colpito più pali di tutti e sbagliato cinque rigori: sembra non contino, ma sono punti. Ci riusciremo? Ci proveremo? Tra un anno ci ritroviamo e sarò giudicato".

SCETTICISMO - "Lo scetticismo mi dispiace perché abbiamo fatto tante cose bene. Il comportamento dei tifosi però è stato esemplare, fino all'ultima giornata la situazione non si sentiva. Serve la voglia di lavorare, di far vedere che veramente teniamo a questa società e ai tifosi. Sì, mi sento la responsabilità addosso e la difficoltà di questo lavoro è proprio quella, ti logora, non ti fermi mai. Ho la fortuna di stare in un club, però, in cui la responsabilità è condivisa. Dopo Atene non abbiamo parlato ma stavamo veramente male: a volte il dolore annebbia la lucidità".