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De Zerbi: “Rientra Gonzalez! Diamanti titolare? Dipende, ora vi spiego…”

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Roberto De Zerbi ha parlato in conferenza stampa in vista della gara col Palermo: “Ho giocato a 4, a 3, con due trequartisti e una punta, con tre attaccanti. I risultati li abbiamo fatti a 5, è vero, ma abbiamo subito molti più tiri in porta...
Alessandro Cosattini

Roberto De Zerbi ha parlato in conferenza stampa in vista della gara col Palermo: “Ho giocato a 4, a 3, con due trequartisti e una punta, con tre attaccanti. I risultati li abbiamo fatti a 5, è vero, ma abbiamo subito molti più tiri in porta in quelle occasioni. Se cambio lo faccio perché la Lazio ha tre attaccanti forti, due mezzali che si inseriscono molto, un po’ come il Torino. Non credo che giocando a 5 si risolvano tutti i problemi“.

DIAMANTI - “Diamanti titolare? Sì, se sta bene con me lui gioca sempre. Se sta bene non vuol dire se si allena, ma se è brillante. Quello da capire, è chiaro che nel ruolo in cui l’ho fatto giocare a Bologna so bene che non è ideale per farlo esprimere al meglio. Però quando mancano certe caratteristiche nell’organico è normale che si perda qualcosa, qualcuno deve giocare per forza non nella sua posizione ideale. Parlerò anche con lui prima di decidere. La decisione sarà mia. Giovedì l’ho visto bene, mentre ieri era un po’ stanco. Può essere una cosa normale. Lui è sempre molto disponibile e soffre anche fin troppo la situazione. Si potrebbe pensare che sia un menefreghista, invece è il più generoso della squadra. Se non lo ritengo brillante nello spunto per giocare dall’inizio dovrò fare una scelta che va contro il cuore”.


DIFESA - “Dal punto di vista del coraggio siamo ancora indietro. Gonzalez è rientrato e gioca domani. Bouy? E’ arrivato non in forma e noi facevamo qualche punto. Poi abbiamo iniziato a perdere. Il problema non è che se uno cambia formazione spesso non ha le idee chiare. Dipende spesso da infortuni, da partite ravvicinate che ti costringono a cambiare, un po’ anche perché quando perdi qualcosa devi cambiare, c’è poco da fare. Non significa avere idee confuse, magari sono sbagliate, ma non confuse. Saranno sbagliate ma mie, non di altre”.