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Castrovilli: “Ho rischiato di smettere, ora sogno la 10! Ribery è incredibile, Chiesa…”

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A tutto Gaetano Castrovilli. Dal lockdown al futuro, il centrocampista della Fiorentina si è raccontato così a La Nazione e al Corriere dello Sport: “Tra casa mia e Bari c’erano 160 km di distanza ed era molto complesso per la mia famiglia...
Alessandro Cosattini

A tutto Gaetano Castrovilli. Dal lockdown al futuro, il centrocampista della Fiorentina si è raccontato così a La Nazione e al Corriere dello Sport: “Tra casa mia e Bari c’erano 160 km di distanza ed era molto complesso per la mia famiglia accompagnarmi agli allenamenti. Se non ho smesso lo devo a loro, a mio zio e all’allenatore Caffaro che chiese ai miei genitori di continuare a fare sacrifici perché credeva che avrei potuto fare strada”.

VOGLIA DI TORNARE - “Come molti miei compagni, ho tantissima voglia di tornare a giocare. Spero di poter tornare presto al Centro Sportivo e fare la cosa che amo di più”.


EUROPEO - “L’unico modo che ho per poter giocare in Nazionale, che è uno dei miei sogni, è fare bene con la Fiorentina. Il ct Mancini mi ha già dato l’opportunità di poter esordire con l’Italia e mi auguro di avere la possibilità di farlo anche in futuro, ma, come detto, e al netto dei tanti centrocampisti forti che ci sono, molto dipenderà da me. Io lavoro anche per quello”.

NUMERO 10 - “Sarebbe un grandissimo onore poter indossare la maglia numero 10 di Giancarlo. Antognoni, anche quando ero nel settore giovanile, ha sempre avuto delle bellissime parole nei miei confronti. Non so se, come calciatore, lo ricordo, ma sarebbe un sogno fare una carriera come la sua”.

MODELLI - “La top 5 dei centrocampisti al mondo? Al primo posto c’è sicuramente Ronaldinho, mi sarebbe piaciuto giocarci. Poi dico Isco, Modric, de Bruyne, Kroos e Arthur. Prenderei l’estro di Ronaldinho, l’immensa qualità di Isco, le verticalizzazioni e le imbucate perfette di de Bruyne, la visione di gioco di Modric e Arthur, i tempi di inserimento e la capacità di vedere la porta di Kroos”.

RIBERY - “Franck è una persona fantastica. Con noi giovani è incredibile, ci sta vicino, ci sprona, ci dà consigli e aiuta a dare il massimo. È uno stimolo per tutto noi, ci aiuta a crescere. Il suo consiglio che mi porto sempre dietro è di non mollare mai e non sentirmi mai arrivato. Dare tutto senza risparmiarmi, sempre, in allenamento come in partita. Io gli ho detto che ci manca, che il suo contributo in campo è fondamentale. Di fare presto a tornare, che abbiamo bisogno di lui”.

CHIESA - “Federico, per quanto giovane, è già fortissimo. È titolare in Serie A da diverso tempo, è in pianta stabile nel giro della Nazionale maggiore. Può diventare ancora più forte”.