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Carlos Augusto: “Dal Corinthians al Monza in B: vi spiego perché. Quando sono arrivato all’Inter…”

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Carlos Augusto ha rilasciato un’intervista durante il programma De Placa su TNT Sports, nel corso della quale ha ripercorso la sua carriera fino ad arrivare all’annata straordinaria con l’Inter. Ecco le parole, riportate da...
Alessandro Cosattini

Carlos Augusto ha rilasciato un'intervista durante il programma De Placa su TNT Sports, nel corso della quale ha ripercorso la sua carriera fino ad arrivare all'annata straordinaria con l'Inter. Ecco le parole, riportate da FCIN1908.it: "Ho passato tutta la vita al Corinthians e quando sono diventato titolare sono partito per andare al Monza, in Serie B italiana. Ricordo che in molti commentarono che fu una decisione per niente facile, perché lasci una squadra "top" come quella brasiliana e finisci per andare in Italia ma in Serie B. Penso che sia stato un bene per me adattarmi al calcio europeo e anche a Monza ho fatto la storia. Siamo stati promossi in A, era la prima volta nella loro storia e quest'anno sono arrivato all'Inter e grazie a Dio sono stato acquistato dai nerazzurri. Ora è il momento di godersi questo momento"

NUOVO CALCIO - "Il calcio italiano è molto tattico, lavora molto sulla difesa e in Serie B col Monza questo aspetto si vedeva spesso e volentieri. Era molto difficile attaccare squadre che si chiudevano. Quando sono arrivato in Serie A si vedeva la differenza totale di ritmo, soprattutto quando ero a Monza e giocavo contro grandi club, la differenza era molto netta. Quindi senti molto questa velocità. Certo, la Premier League è molto più intensa, ma anche in Italia c'è grande intensità e in più molta tattica. Anche la parte difensiva è molto curata".


INTER - "Quando arrivi in ​​squadra che l'anno prima ha fatto la finale di Champions League, è molto difficile per te inserirti subito nel gruppo. Penso che la parte più difficile sia stata capire il metodo di gioco dell'allenatore, ma alla fine l'ho imparato abbastanza velocemente, perché è un gruppo molto unito, ci sentivamo davvero come una famiglia, e questo ha aiutato durante tutta la nostra stagione. Sono riuscito ad adattarmi bene allo stile di gioco e sono riuscito ad avere continuità di rendimento, giocando praticamente quasi tutte le partite".