RANIERI - "E' una persona prima di un allenatore. Non posso fare paragoni perchè il suo curriculum parla da solo. Ci siamo sentiti anche prima della fine del campionato. Mi ha scritto una cosa che porto nel cuore. Il fatto di prendere il suo posto è un onore".
MERCATO - "Sono domande a cui rispondo volentieri, ma la priorità oggi è conoscere i giocatori al momento disponibili. Conosco solo Scuffet, dunque non vedo l'ora di conoscerli, le loro qualità, e quelli che sono funzionali al progetto tattico. Prima di questo non posso parlare di mercato. Alcuni ruoli sono rimasti scoperti, come Dossena e Nandez, la società lo sa e sta lavorando".
IL SUO CAGLIARI - "Il Cagliari ha dimostrato forte coesione, valore da preservare e integrare. Ranieri ha fatto le sue valutazioni in base a quello che aveva a disposizione. Avremo le nostre caratteristiche e faremo ciò che serve per rendere funzionale ogni elemento che arriverà. Nonostante la lunga trattativa siamo stati sempre in contatto. In questo momento sono full immersion in un'avventura che desideravo tanto. Non voglio fare paragoni o proclami".
CALENDARIO - "Giocare in casa è sempre motivo di orgoglio e forza. Avremo la possibilità di averli dietro le orecchie, l'idea dev'essere quella di avere un rendimento importante sia in casa che fuori, soprattutto di prestazioni che poi portano risultati. Negli ultimi anni giocare con frequenza in casa all'inizio è insolito. Ma non mi concentro sul calendario. Dovremo affrontarle tutte".
UOMO DEI MIRACOLI - "Le etichette sono invenzioni giornalistiche. Io faccio il mio lavoro, senza pensare alle etichette. Se riesco a raggiungere quanto mi viene chiesto, e se riesco, anche grazie al mio entusiasmo, non posso che essere felice".
GIOVANI - "A prescindere che siano giovani o meno io guardo le qualità e l'affidabilità per determinate situazioni. Con i giovani bisogna avere pazienza. Per me è fondamentale che abbiano fare ed consapevolezza dei propri mezzi".
OBIETTIVI - "Sono d'accordo quando la società dice di voler consolidare quanto già fatto. Le parole, poi, le porta via il vento. L'ambizione è importante e va contestualizzata. Va bene guardare le stelle, ma bisogna tenere i piedi per terra. Importante, inoltre, avere una linea comune. Così facendo si raggiungono più facilmente i risultati. Ci sarà da lottare, ma farlo insieme sarà più facile".
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