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Mazzarri: “Osimhen aveva delle contratture, cosa dicono i medici! Traorè, Ngonge e l’esonero…”

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Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, ha parlato a DAZN e in conferenza stampa commentando anche la decisione di non convocare Victor Osimhen per la partita contro il Genoa.
Andrea Agostinelli

Walter Mazzarri, tecnico del Napoli, ha parlato a DAZN e in conferenza stampa commentando anche la decisione di non convocare Victor Osimhen per la partita contro il Genoa. Le sue parole raccolte da CalcioNapoli24 e TMW.

OSIMHEN - "A detta sua e dei medici era ai minimi termini, aveva delle contratture. Non era il caso di rischiarlo perché per farlo giocare 20’ potevamo rischiare di perderlo per mesi. Lui ha voluto riposare per recuperare energie, abbiamo fatto una scelta che avrebbero fatto tutti. Speriamo di averlo contro il Barcellona, purtroppo da quando sono qui l’ho avuto pochissimo a disposizione. Speriamo che nelle ultime 14 partite io lo possa utilizzare al massimo, purtroppo è stato un anno difficile anche da questi numeri".


PRESTAZIONE - "Cosa manca? I giocatori fanno quello che possono, come fanno tutti. Ci gira male, dispiace per questo pubblico eccezionale che meriterebbe solo vittorie continue. Dispiace non farli felici, bisogna stare zitti e pedalare. Quei pochi errori che facciamo li dobbiamo correggere, perché al primo sbadiglio prendiamo gol mentre fatichiamo a farli. E’ un momento difficile da spiegare".

NGONGE - "Titolare contro il Barcellona? E’ appena finita questa partita, mi ci faccia pensare e vediamo. Quando arriva un ragazzo a gennaio dal Verona e hai uno che fino al quel momento è stato protagonista non è facile. Un conto è giocare nel Verona, un altro è giocare nella squadra campione d'Italia. Piano piano gli si dà sempre più spazio e vedremo se è già un campione o ci darà una mano sempre di più".

ESONERO - "Sento fiducia? I giocatori lo dimostrano tutte le domeniche, abbiamo fatto un arrembaggio finale che lo dimostra. Se non gli piacessi non credo che lo avrebbero fatto, non capisco cosa si voglia insinuare con questo. Nel caso chiedetelo a loro".

DIMISSIONI - "No, perché sapevo le difficoltà. Garcia non era l'ultimo arrivato, le difficoltà erano oggettive. Sono venuto, ho trovato qualche difficoltà in più ma analizzando le partite e i dati non è che ho la baccetta magica e metto al palla all'incrocio. Se avessi la sensazione che i ragazzi non mi seguissero allora potrei pensare alle dimissioni, ma ho sentito anche le parole di Di Lorenzo. Mi hanno fatto piacere le dichiarazioni di Zerbin, non cambia la sensazione che ho".

TRAORE - "Dopo un mesetto di preparazione ho dovuto mettere Traorè in campo, dobbiamo anche vederli questi giocatori".

NATAN - "È entrato perché Ostigard era ammonito e poteva rischiare il rosso, come ci è capitato tante volte quest'anno. Ho lasciato addirittura Kvara in campo rischiando, gli ho detto di stare attento al secondo giallo. Per noi è imprescindibile".

MODULO - "Se si guarda nella pieghe della partita, nel primo tempo non abbiamo avuto tante occasioni ma in quelle poche il portiere ga la paratona. Se il Genoa fosse andato in svantaggio non ci sarebbe stato nulla da dire e si sarebbe visto un altro Napoli, invece vediamo squadra davanti alla propria area a difendere. Il possesso palla non lo voglio più vedere a quanto sta, bisogna stare zitti e pedalare in vista della gara di Champions League nella quale vogliamo dare una gioia ai nostri tifosi. La squadra purtroppo ci prova ma non ci gira bene, così diventa contratta e si innervosisce".

FISCHI - "Confusione nei moduli non sono d'accordo, sui risultati sono più incavolato di loro. Mi sento napoletano e sto peggio di loro, ma devo anche essere razionale e non mi sembra che la partita sia sta così schifosa. Se la squadra fa più o meno le cose dell'anno scorso, ma non riesce a fare gol perché gli altri si chiudono bene e non siamo lucidi. Se è tutto da buttare hanno ragione queste persone. Se ci fosse un ragazzo che si tira indietro direi al presidente di metterlo fuori rosa, ma non è così. La poca lucidità non dipende dall'impegno".

PRESSIONE - "Certo, è un momento particolare. Quest'anno sono successe tante cose. A gennaio sono arrivati tanti ragazzi nuovi, non è semplici perché quelli rimasti non sono in fiducia. Abbiamo avuto il 70% di possesso palla, poi dicono che sono all'antica. Da quando ci sono non abbiamo mai avuto il possesso palla inferiore all'avversario. Purtroppo alla prima palla gol prendiamo gol e si cambia la partita. Stringiamo i denti e andiamo avanti così".

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