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Inzaghi: “Quando torna Pavard, Frattesi è pronto. Cuadrado? Ha un problema fastidioso”

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L'Inter torna in campo per affrontare la Real Sociedad in Champions League. Queste le parole del tecnico Simone Inzaghi alla vigilia della partita a Sky e in conferenza stampa.
Andrea Agostinelli

L'Inter torna in campo per affrontare la Real Sociedad in Champions League. Queste le parole del tecnico Simone Inzaghi alla vigilia della partita a Sky e in conferenza stampa raccolte da TMW.

CHAMPIONS - "Sappiamo tutti che sarà una partita molto difficile, contro un avversario di qualità, che in questi anni ha dimostrato poca differenza tra casa e trasferta. L'anno scorso ha fatto tre vittorie nel girone di Europa League, quest'anno ha fatto bene nel girone di Champions. Ci vorrà un'Inter importante".


PAVARD - "Ha superato il test sabato sera a San Siro, penso che possa recuperare per la prossima (con la Lazio, ndr).

FRATTESI - "Davide sta bene, avevo il dubbio prima dell'Udinese: questi due giorni e mezzo si è allenato molto bene e penso possa giocare dall'inizio".

CUADRADO  "Titolare? Sto valutando, non ho tantissima scelta: fra lui, Darmian e Bisseck due giocatori e uno verrà in panchina, sapendo che Cuadrado è entrato nei 25 finali con l'Udinese e che sta convivendo con un problema fastidioso non ancora risolto".

GESTIONE - "Domani sarà importantissima la fase di possesso, come quella di non possesso. Dovremo essere bravi in entrambe le fasi, è una squadra che pressa, che gioca, che ha tanta tecnica: i principi sono quelli da sempre, non cambiano fra casa e trasferta".

DARMIAN - "Matteo insieme a tutti gli altri sta facendo molto bene. Nel caso specifico, è uno di quei classici giocatori che gli allenatori vogliono avere in squadra. Due giorni fa con l'Udinese ha fatto il quinto, prima a destra, poi a sinistra e infine ha giocato da braccetto a sinistra. A Napoli aveva fatto il braccetto di destra, siamo molto contenti di averlo a disposizione, è un giocatore di grandissima esperienza internazionale che aiuta tantissimo gli altri".

CALHANOGLU - "Se volete, io ero diventato allenatore dell'Inter e il giorno che ci fu quel problema importante di Eriksen ho chiamato Marotta e Ausilio la sera stessa, perché si leggeva che Calhanoglu non sarebbe rimasto al Milan. Loro mi hanno detto che l'avevano già contattato: la qualità del giocatore era un'idea comune a tutti, poi l'abbiamo preso per fare la mezzala, inutile negarlo. Le cose che sono successe durante l'anno, l'infortunio di Brozovic prolungato mi ha portato a metterlo lì ed è andato sempre in crescendo. Ha caratteristiche da play importante".

FORMAZIONE - "Qualcosa, come ho sempre fatto a prescindere dall'avversario, cambierò. Abbiamo qualche difficoltà nelle rotazioni, perché abbiamo qualche giocatore importante fuori: devo fare ancora valutazioni attente e guardare i parametri. Stamattina non abbiamo fatto tantissimo: non parlerei di turnover, ma di qualche cambiamento come ho sempre fatto. Magari è stato accentuato nella partita di Lisbona perché i ragazzi sono stati molto bravi a qualificarsi con due giornate di anticipo e ce lo siamo potuti permettere, sapendo che avrebbero risposto bene come è avvenuto".

CICLO LUNGO - "Diciamo che quello è l'obiettivo, penso di qualsiasi allenatore. Ho avuto un ciclo lunghissimo alla Lazio e il mio auspicio è di restare ancora più tempo qui. Però ci passa il campo, dove sappiamo di essere giudicati ogni partita, ogni step: bisogna lavorare con questo gruppo di ragazzi, sapendo che ci saranno momenti diversi e che bisogna fare la differenza".

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