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Inzaghi: “Nella storia: lo Scudetto è di tutti! Mi avevano detto di non venire all’Inter perché…”

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L'Inter è campione d'Italia: ecco le parole dell'allenatore nerazzurro Simone Inzaghi a DAZN e in conferenza stampa, sulla vittoria dello scudetto e non soltanto.
Alessandro Cosattini

L'Inter è campione d'Italia. Ecco le parole dell'allenatore nerazzurro Simone Inzaghi a DAZN e in conferenza stampa, sulla vittoria dello scudetto e non soltanto, riportate da: "Una bellissima serata, grandissime emozioni da condividere con tutti, compreso il presidente che ho sentito. Un pensiero va chiaramente alla mia famiglia, a mia moglie, i miei figli e i miei genitori. Questi tre anni sono stati importanti, ci sono stati momenti duri, il mio limite è quello di non riuscire a lasciare il lavoro fuori di casa e loro sono stati importantissimi. I miei collaboratori mi aiutano tantissimo, questo traguardo è da condividere con tutti loro".

ORGOGLIO - "Questa gente, la passione dei nostri tifosi. Vederli felici oggi mi dà grandissima soddisfazione, ma tornando indietro vedo altri risultati difficili da immaginare. Col lavoro e disponibilità di questi ragazzi ci siamo riusciti, è giusto condividere il traguardo col mondo Inter. Non ci sono meriti particolari. Vincere un derby così in casa nel Milan è qualcosa che rimarrà. Vorrei comunque rendere onore anche al Milan, perché per loro non era semplice da giocare psicologicamente. Sono stati validissimi avversari, lo saranno anche in futuro".


MERITI - "Il lavoro quotidiano. Insieme allo staff lavoriamo tanto per il bene dell'Inter, siamo andati sempre in un'unica direzione. Abbiamo sempre lavorato per far sì che potessero succedere giornate come oggi. Sarà indimenticabile, ci sarà modo di festeggiare insieme alla nostra gente. Sono stati straordinari nelle sconfitte e nelle vittorie".

VINCERLO NEL DERBY - "Ci tenevamo tanto, volevamo vincerlo stasera. Avevo buonissime sensazioni per la settimana fatta. Stamattina allenarsi per un'ora abbondante non era facile, nonostante il diluvio i ragazzi sono scesi in campo e abbiamo lavorato su dei particolari che stasera sono stati importantissimi. Siamo stati bravi sul primo gol, ma una grandissima gara in generale. Nel primo tempo potevamo chiudere con più gol di vantaggio".

TRA I PIU' VINCENTI - "Fa enormemente piacere. Bisogna comunque analizzare i tre anni. Questa cavalcata è bellissima, con la Supercoppa anche vinta nel terzo anno di fila, ma guardo a come abbiamo giocato la prima partita di Champions League tre anni fa. Sono stati bravi i calciatori ad ambientarsi bene, a capire l'allenatore e i suoi principi. Questa serata rimarrà, probabilmente non me ne rendo ancora conto, ma sono assolutamente contento".

PIPPO INZAGHI - “Ringrazio Pippo in studio, è una bellissima sensazione, abbiamo fatto qualcosa di incredibile ed è giusto condividerlo con tante persone. Ci sono tanti protagonisti, penso ai miei giocatori in primis, alla società che è sempre stata vicina, al presidente sempre molto importante, c’è sempre stato nel percorso. Un pensiero va anche alla mia famiglia, ai bambini, ai genitori, un mio limite è quello che tante volte non riesco a lasciare il lavoro fuori di casa, a volte lo porto e loro sono stati fondamentali per me. Mio fratello per me è stato un esempio da calciatore e anche nel proseguo, ha grandissimi principi che mi ha sempre trasmesso, lui mi controllava con gli amici la sera, per me è stato importantissimo e lo è ancora. Lui è sempre presente come lo sono io, poi siamo diventati grandi e c'è grande attaccamento per i genitori, l'amore che c'è tra me e lui non cambierà mai".

CORSA SUL GOL - “Tutto bene sì, è stata una partita combattuta, corretta, dispiace per gli ultimi 5 minuti che si è innervosita. Abbiamo giocato molto bene e tenuto bene il campo, ho rivisto qualcosa, nel primo tempo potevamo fare un gol in più. Siamo molto, molto contenti”.

PAROLO - "Parolo mi conosce bene, ho condiviso con lui anni importanti, ci ha aiutati nel percorso. Tutti i giorni ci si impegna per migliorare, se penso al primo anno la partita col Real, poi col Liverpool son state le finaliste. Lì ero già fiducioso, poi sono arrivati i trofei e la finale Champions. Abbiamo una grandissima condivisione, Acerbi sai bene cos’era alla Lazio, ho insistito tanto per portarlo qui, i ragazzi sono stati straordinari. Stamattina ci siamo allenati quasi un’ora e mezza sui piazzati, sono quei particolari che fanno la differenza”.

ANCELOTTI - "Ancelotti mio fratello l'ha avuto per tanti anni, sta facendo tantissimo, ho visto ultimamente le 1350 panchine da professionista, qualcosa di ineguagliabile, gli vanno fatti i complimenti, vince sempre trofei ed è fonte di ispirazione".

INZAGHI - "Sicuramente è stato un bellissimo percorso, ringrazierò sempre la Lazio, Lotito e Tare, ho iniziato lì questo mio grande percorso. Abbiamo fatto benissimo degli anni, ricordo il campionato sospeso per il Covid, non so se avremmo vinto ma saremmo stati pericolosi. La Lazio voleva proseguire, ma qualcosina mi diceva di cambiare, molti mi dicevano magari non l'Inter che ha vinto lo scudetto e sta vendendo i migliori, ma qualcosa mi diceva di venire qui. La mia scelta era mirata, conoscevo Marotta, Ausilio e Baccin, gente competente, conoscevo Zanetti da avversario. Sapevo avremmo potuto continuare il ciclo nonostante le difficoltà. Si è lavorato e non si è mollato, non ha parlato chi non doveva, ho solo da fare vedere i trofei io, nessun sassolino. Voglio festeggiare coi miei tifosi e finire nel migliore dei modi il campionato ora, un campionato dominato e strameritato, ora è giusto goderselo, abbiamo lavorato tanto per arrivare qui".

MERCATO - "Lavoro con Piero, Baccin e Marotta, so già che stanno lavorando per migliorare la squadra, sapendo i paletti. Magari i parametri e i paletti possiamo anche superarli".

SCUDETTO VINTO A MARZO - "E' un mix di emozioni, cammino esaltante. Trovare protagonisti in una serata così è difficile. C'è stata sempre grande condivisione. Chiaramente fa enorme piacere, abbiamo giocato un campionato in cui qualcuno diceva che non eravamo tra le favorite, ma la speranza c'è sempre stata. Sono partiti giocatori importanti, sono arrivati giocatori altrettanto forti. Abbiamo vinto un campionato con 10 partite di anticipo: oggi è arrivata la matematica, ma era già vinto i primi di marzo. Allenare l'Inter è una grandissima responsabilità, che ho accettato con grandissima fiducia dopo uno scudetto vinto e tanti giocatori importanti sul piede di partenza. Qualcosa mi diceva che dovevo venire qui. Avevo altre proposte, ma dovevo venire qui. Queste vittorie resteranno dentro di me e dei miei collaboratori, che mi aiutano sempre".

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