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Gazzetta: “Allegri, legali della Juve ancora al lavoro. Cosa cambierà con Montero per le ultime due”

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Il tema di giornata è ovviamente l'esonero di Massimiliano Allegri da parte della Juventus, ufficializzato ieri proprio dal club bianconero attraverso un comunicato ufficiale.
Marco Astori

Il tema caldo di questi giorni è ovviamente l'esonero di Massimiliano Allegri da parte della Juventus, ufficializzato ieri proprio dal club bianconero attraverso un comunicato ufficiale. La Gazzetta dello Sport entra nel dettaglio dell'addio di Max, spiegando i motivi della scelta: "Nessun ringraziamento, solo un augurio di "buona fortuna per i suoi progetti futuri", tutto molto diverso da come era stato 5 anni fa, quando nello stesso giorno (che era sempre un venerdì) si era consumato il primo divorzio tra Allegri e la sua Signora. Allora erano motivi tecnici, stavolta c’è di mezzo la condotta sopra le righe tenuta sul prato dell’Olimpico e nei corridoi della sala stampa che per il club può configurare un danno d’immagine. Per questo la decisione è stata comunicata all’allenatore dall’a.d. Maurizio Scanavino e non da Cristiano Giuntoli, che era in sede ma non ha partecipato all’ultimo incontro. Il d.t. aveva pianificato di convocare Allegri a fine stagione per parlare di futuro (anche se tutto pareva scritto nonostante un altro anno di contatto) ma gli eventi di Roma hanno fatto precipitare la situazione. Dai bollenti spiriti di mercoledì al grande gelo dell’addio, diventato inevitabile per la proprietà già dopo le prime riflessioni a mente fredda di giovedì. Impossibile andare avanti con Allegri dopo che nella stessa sera aveva mancato di rispetto agli arbitri, alla stampa e alla dirigenza.

Il gesto con la mano con cui l’allenatore aveva invitato Giuntoli ad allontanarsi (che non era rivolto solo a lui, ma anche agli altri dirigenti che Allegri non avrebbe voluto in campo durante la premiazione) è stato giudicato molto grave, tanto da spingere il club a un intervento immediato nonostante manchino solo due giornate alla fine della stagione. Una situazione così compromessa da spingere già giovedì John Elkann a chiamare capitan Danilo (con cui il numero uno di Exor si era intrattenuto a lungo mercoledì sera) per comunicargli l’inevitabilità del cambio di allenatore e rassicurarlo sul futuro. Allegri invece lo ha saputo ieri pomeriggio e forse in cuor suo sperava di rimettere insieme i cocci, come ha fatto col direttore di Tuttosport Guido Vaciago, presentandosi al giornale e scusandosi per quanto accaduto a Roma. Pace fatta e resa pubblica con foto e dichiarazione congiunta. Poi Max è tornato in sede (dove era stato al mattino per l’allenamento) per incontrare Scanavino, che gli ha comunicato senza fronzoli la scelta della società. Il tecnico è stato sollevato dall’incarico e quindi continuerà a percepire lo stipendio, nel frattempo i legali stanno valutando se ci sono gli estremi per un licenziamento per giusta causa.Prima però si tenterà la strada della transazione, per evitare di finire in tribunale".


Ora toccherà a Paolo Montero, allenatore della Primavera della Juventus, traghettare la squadra in queste ultime due partite in attesa del nuovo ciclo bianconero (con Thiago Motta nettamente favorito). E la Rosea spiega così l'idea tattica del tecnico: "La Primavera di Montero, infatti, ha giocato l’intera stagione sulla stessa traccia della prima squadra e della Next Gen, dunque col 3-5-2: il metodo di lavoro consente ai calciatori di rispondere senza alcun problema alle chiamate eventuali dalla categoria superiore. Contro Bologna e Monza, in due gare apparentemente inutili ai fini degli obiettivi stagionali - ma pur sempre utili per tentare di chiudere al terzo posto - Montero avrà il compito di tenere la squadra concentrata in nome del senso di responsabilità necessario per rappresentare la Juve. Gli ultimi 180 minuti della stagione potrebbero però concedere spazio a chi ha giocato meno e a chi vorrebbe mettersi in mostra in vista del prossimo anno: Djalò attende ancora il debutto in maglia bianconera, Alcaraz vorrebbe giocare di più come Yildiz, e ancora Iling come Miretti. Nel finale di stagione potrebbe presentarsi una Juve più giovane e sbarazzina, e non svogliata come nelle ultime occasioni in campionato. L’auspicio dei dirigenti e dei tifosi è che la squadra possa replicare l’ultima prestazione di Roma, che è valsa la vittoria in Coppa Italia. Ovviamente con tutti i top della rosa in campo".

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