Negli ultimi due anni alla Juve, però, non gli è riuscito proprio tutto...
«Ha faticato a trovare continuità, soprattutto a causa dei ripetuti infortuni muscolari. La cosa curiosa è che, quando arrivò Cristiano Ronaldo alla Juventus, si pensava che l’argentino avrebbe potuto soffrire la presenza di un campione del genere. Invece, nel 2019-20 con Sarri, Dybala venne eletto miglior giocatore della Serie A. Le sue recenti difficoltà sono state puramente di natura fisica: se sei costretto a fermarti spesso, poi è complicato trovare la condizione. Ma questi guai muscolari sono risolvibili: alimentazione e lavoro potrebbero essere la soluzione, ma sicuramente la situazione andrà approfondita dai professionisti».
Cosa può dare in più Dybala all’Inter rispetto agli attaccanti già in rosa?
«Simone Inzaghi, nella stagione appena conclusa, aveva a disposizione un attacco ben assortito, con quattro giocatori di livello assoluto, ma nessuno di loro era mancino. In più c’era Perisic, che era destro, ma usava bene anche il piede debole, ed era praticamente una punta in più, pur giocando sulla fascia. Il croato è andato via e in termini di imprevedibilità è una perdita importante. Dybala mancino invece lo è, e non uno di quelli che si vede tutti i giorni... Basta chiedere ai tifosi della Juventus».
Facciamo il gioco delle coppie: Dybala arriva all’Inter e gioca con... Lautaro. Come lo vede questo duo argentino?
«Bene, ovviamente. Con quei due sarebbe complicato per la difesa avere dei punti di riferimento, perché entrambi sono capaci di aprire gli spazi, dare imprevedibilità, abbassarsi a ricevere palla. Dybala non cambierebbe di molto lo stile di gioco che gli abbiamo visto adottare in molte partite alla Juve, partendo spesso lontano dalla porta. Poi deve essere bravo Inzaghi sui tempi e l’associazione con il resto della squadra».
Secondo scenario: arriva anche Lukaku all’Inter. Con Dybala che coppia sarebbe?
«Diversa da quella con Lautaro. Probabilmente meno prevedibile, ma credo che per Paulo avere un centravanti come Romelu vicino possa avere anche dei vantaggi. Lukaku è un attaccante che ti permette di giocare la palla verticalmente in uscita, perché ha questa potenza, questo dominio fisico che gli consente di far salire la squadra semplicemente appoggiandosi a lui. Dybala, così, non avrebbe più la necessità di abbassarsi per cercare palloni e potrebbe restare più vicino all’area avversaria, conservando energie per la giocata che fa la differenza. Intendiamoci, Paulo sa far bene in tutte le zone di campo, ma ogni tanto, a mio giudizio, spendeva troppo, perdendo poi qualcosa negli ultimi 20-25 metri. Con Lukaku potrebbe risparmiarsi un po’ di più per il suo calcio».
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